Pordenone-Cosenza 2-0


Questo è il risultato calcistico che condanna e delude una città, una provincia, la più vasta della Calabria. La retrocessione dei silani segna l’era covid, in un momento fin troppo delicato, dove i tifosi rossoblu si sono piacevolmente distratti grazie alle prestazioni della squadra del cuore, distrazione che stavolta è stata fatale, triste, forse un po’ programmata e soprattutto denigrata.



Sogno svanito.


Un caldo 10 Maggio ha cancellato con freddezza le speranze di un salto di qualità,  la corsa nei playoff del 2018, il goal all’ultimo minuto con il Sud Tirol, gli attimi di gioia della promozione a Pescara e quelli del miracolo salvezza agguantato lo scorso anno sul finale; ma i miracoli sono strade isolate, possono avvenire una volta sola ma poi si scordano di venirti a trovare. Il rumorìo dei sostenitori speranzosi c’era ancora, si udivano discorsi illusori, forse un po’ fragili, quasi contrastanti con il momento di sfiducia che stava inabissando il team di Occhiuzzi, ma infondo era giusto anche quello, sognare non può essere vietato.



Giù all'inferno.


Il triplice fischio finale poi riporta tutti lì, nella realtà sportiva a cui probabilmente ci si era disabituati velocemente, oggi si è ripiombati in questo clima nostalgico, malinconico e di sconfitta, davvero dimenticato negli ultimi tre anni. Una gestione sbagliata, specialmente quella dell’ultima stagione, dettata dalla tanta superficialità della dirigenza e dei calciatori, poco entusiasti della maglia che hanno indossato. Allora si pensa che non è mai cambiato nulla, che è stata solo una fase temporanea, che la striscia positiva degli anni ’90 non potrà mai essere ripetuta e che infondo a chi sta in alto non importa nulla, anzi, non è mai importato nulla. Questa caduta forse Cosenza non la meritava, una piazza con tanta storia nella serie cadetta avrebbe avuto bisogno di un progetto valido ed improntato su delle promettenti ambizioni future. Per fortuna che i tifosi, quelli veri, stanno per strada, almeno loro si salvano sempre. 


 

Salvatore Intrieri