Anche se si colgono i primi segnali di rallentamento, la curva dell'influenza continua a salire: nella scorsa settimana il sistema di sorveglianza InfluNet dell'Istituto Superiore di Sanità ha censito 335mila nuovi casi di sindromi simil-influenzali, quasi 30mila in più rispetto al picco registrato durante la settimana tra Natale e Capodanno.

Nella settimana tra il 28 marzo e il 3 aprile, le sindromi simil-influenzali hanno registrato un'incidenza di 5,67 casi ogni mille abitanti, portando complessivamente a 5,7 milioni gli italiani messi a letto dall'influenza dall'inizio della stagione.

Per fare un confronto, nella stagione 2019-20 (l'ultima in cui è stata osservata un'epidemia stagionale di sindromi simil-influenzali), in questa stessa settimana il livello di incidenza era pari a 1,71 casi per mille abitanti.

Sono ancora i più piccoli a trainare il rialzo della curva: nella fascia di età 0-4 anni l'incidenza è pari a 18,01 casi per mille assistiti, un tasso vicino al picco di 21,25 casi registrato nella seconda metà di novembre, quando, tuttavia, un forte contributo era dato dalle infezioni da virus respiratorio sinciziale.

L'incidenza è in lieve crescita anche nelle altre fasce di età: tra i 4 e i 14 anni è a 8,84 casi per mille (rispetto a 7,51 della settimana precedente); tra i 15 e i 64 è a 4,91 (contro i 4,44), negli over-65 è a 2,26 (contro 2,11 della settimana precedente).

Tra le Regioni, l'incidenza è ovunque in salita, salvo che in Emilia-Romagna, Veneto e nella provincia autonoma di Trento. Si osserva un forte balzo dei contagi in Campania, dove i tassi sono passati in una settimana da 2,44 casi per mille a 13, e Umbria dove si è passati da 6,59 a 13,37 casi per mille. La circolazione dell'influenza è forte anche nelle Marche (12,53 casi per mille).