"Pur con gli interventi straordinari da parte del Governo, nel primo trimestre 2022 sul primo trimestre 2021 si è registrato un aumento del 131% per il cliente domestico tipo di energia elettrica (da 20,06 a 46,03 centesimi di euro/kWh, tasse incluse) e del 94% per quello del gas naturale (da 70,66 a 137,32 centesimi di euro per metro cubo, tasse incluse)".

Lo rivela l'Arera in audizione al Senato, spiegando che "l'impennata dei prezzi all'ingrosso dell'energia nel 2021", gennaio-dicembre 2021 +500% per il gas e +400% per l'energia elettrica si è riflessa sui prezzi a partire dal secondo semestre 2021.

"La forte volatilità dei prezzi che contraddistingue questo periodo rende, ad avviso di questa Autorità, particolarmente difficile fornire elementi pre-visivi affidabili".

"Permane tuttavia una situazione di significativa volatilità delle quotazioni future per l'anno in corso, che, dopo una discesa nei primi giorni dell'anno intorno ai 65 €/MWhper il gas naturale e a 170 €/MWh per l'energia elettrica (valori medi anno 2022), si sono rapidamente riposizionati negli ultimi giorni intorno agli 80 €/MWh per il gas naturale e i 200 €/MWh per l'energia elettrica. Spingendosi ancora oltre (con il caveat della crescente imprecisione) - continua Arera - le quotazioni attuali del gas naturale per il 2023 e 2024 vedono rispettivamente una discesa a valori intorno a 55 €/MWh nel 2023 e 39 €/MWh nel 2024.

Analogamente, per l'energia elettrica è previsto un rientro verso i 150 €/MWh nel 2023 e i 113 €/MWh nel 2024". Anche queste quotazioni, aggiunge, "che permangono superiori alle medie storiche dei prezzi, presentano, tuttavia, una relativamente elevata volatilità, con variazioni che tendono a riflettere le variazioni delle quotazioni dei prodotti di più breve periodo".