Reggio Calabria, al via la sperimentazione del 'Reddito alimentare'
Una misura indirizzata all'abbattimento della povertà assoluta ed alla riduzione degli sprechi: è l'obbiettivo della sperimentazione partita dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria che da il via al Reddito alimentare, introdotto con la Legge di Bilancio 2023.
Promotore dell'emendamento è il dem Marco Furfaro, che a seguito della presentazione all'interno della Legge di Bilancio, ora attende il decreto del ministero del Lavoro per far luce sulla platea beneficiaria.
Secondo quanto si apprende, verranno distribuiti pacchi contenenti cibo e bevande tra la merce rimasta invenduta nei grandi magazzini alimentari. Le scatole distribuite verrebbero prenotate tramite un’app, per poi essere prelevate in appositi centri di distribuzione. Si valuta la possibilità - nei confronti di anziani e persone non autosufficienti - di ricevere il pacco alimentare direttamente presso il domicilio.
Il bonus è indirizzato principalmente alle famiglie che non possono sostenere le spese alimentari. Sostegno diretto anche verso "i nuovi poveri”: coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere le rispettive attività, le persone impiegate nel sommerso, chi non ha risparmi o sussidi pubblici, insieme ai lavoratori precari, fortemente colpiti dalla pandemia e dai recenti rincari.
Promotore dell'emendamento è il dem Marco Furfaro, che a seguito della presentazione all'interno della Legge di Bilancio, ora attende il decreto del ministero del Lavoro per far luce sulla platea beneficiaria.
Secondo quanto si apprende, verranno distribuiti pacchi contenenti cibo e bevande tra la merce rimasta invenduta nei grandi magazzini alimentari. Le scatole distribuite verrebbero prenotate tramite un’app, per poi essere prelevate in appositi centri di distribuzione. Si valuta la possibilità - nei confronti di anziani e persone non autosufficienti - di ricevere il pacco alimentare direttamente presso il domicilio.
Il bonus è indirizzato principalmente alle famiglie che non possono sostenere le spese alimentari. Sostegno diretto anche verso "i nuovi poveri”: coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere le rispettive attività, le persone impiegate nel sommerso, chi non ha risparmi o sussidi pubblici, insieme ai lavoratori precari, fortemente colpiti dalla pandemia e dai recenti rincari.