Si è chiuso con un punto a favore della scienza, il lungo braccio di ferro sul disegno di legge sull'agricoltura biologica: per mesi le associazioni agricole hanno spinto per l'approvazione del disegno di legge in tempi rapidi, mentre il mondo scientifico chiedeva di eliminare dal testo ogni riferimento all'agricoltura biodinamica, considerata una pratica non solo priva di basi scientifiche, ma al limite della superstizione.

Dal Ddl, approvato dall'Aula della Camera con 421 voti a favore e nessun contrario, è stato eliminato il riferimento all'agricoltura biodinamica, inserita nella prima lettura in Senato. Il testo torna adesso all'esame di Palazzo Madama.

E' stato un dibattito acceso, quello che ha accompagnato l'iter di questo Ddl e al quale si è interessato anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella è infatti discretamente intervenuto con un'opera di moral suasion. La sua posizione era chiara già da tempo.

"Sull'agricoltura biodinamica posso rassicurare il professor Parisi: non posso pronunciarmi sull' attività del Parlamento ma posso dire che, prima che diventi legge, vi sarebbero ancora alcuni passaggi parlamentari che rendono lontana questa ipotesi", disse lo scorso 22 novembre alla Sapienza, in un dialogo a distanza con il premio Nobel Parisi, che nel suo intervento aveva fortemente bocciato l'agricoltura biodinamica.

"Ha vinto la scienza. Hanno vinto le Istituzioni", ha commentato il presidente dell'Accademia Nazionale dei Lincei, Roberto Antonelli. Era stata l'accademia scientifica più antica del mondo fra i primi a puntare l'indice contro le pratiche della biodinamica, definendole "esoteriche" e infondate.

Lo stesso ha fatto il Nobel Giorgio Parisi, e con lui la senatrice a vita Elena Cattaneo. "Quanto accaduto oggi alla Camera sulla 'biodinamica' è un segnale importante: nell'ultimo momento parlamentare utile, si è intervenuti in maniera netta e inequivoca per rimuovere da una legge in via di approvazione il riconoscimento di pratiche esoteriche e a-scientifiche", ha detto Cattaneo. Purtroppo, ha osservato, l'emendamento ha eliminato il riferimento alla biodinamica solo nell'articolo 1 del Ddl e "si è scelto - ha osservato - di non toccare gli articoli 5 e 8 che pure, in forme diverse, promuovono la biodinamica".

A presentare gli emendamenti è stato Riccardo Magi, deputato e presidente di Più Europa: "i miei sono stati gli unici emendamenti presentati in aula sul tema, caso più unico che raro. Emendamenti - ha aggiunto - che avevo già presentato in Commissione a luglio, che al tempo erano però stati respinti all'unanimità da tutti i gruppi".

L'esito del voto ha invece deluso le associazioni agricole, come FederBio, AssoBio e Associazione Biodinamica, che hanno giudicano "veramente un peccato che dopo 13 anni e tre legislature, nella votazione alla Camera sia stato approvato l'emendamento che toglie il termine biodinamico, perché si tratta di un metodo agricolo e di prodotti sempre più coltivati e apprezzati in tutto il mondo".

Hanno rilevato poi che "nonostante questo, il biodinamico continuerà ad essere presente e sostenuto come lo è stato fino ad oggi, in quanto pratica agronomica che si riconduce al metodo biologico, già riconosciuta fin dal primo Regolamento europeo del 1991".