È successo nei giorni scorsi nella casa circondariale “Sergio Cosmai” di Cosenza, diretta dalla dottoressa Maria Luisa Mendicino dove, per la prima volta da quando è stato istituito il corso di studi  Istituto  Tecnico Economico - AFM, come sezione dell’IIS “Cosentino-Todaro” di Rende, presieduto dalla dirigente Concetta Nicoletti,  cinque detenuti hanno affrontato brillantemente la prova di maturità. Così quando il carcere non è solo una misura repressiva nei confronti di chi ha sbagliato, ma viene ritenuto uno strumento per recuperare gli individui e reintrodurli nella società accade anche questo.

La costruzione di percorsi di crescita culturale e professionale durante il periodo della detenzione rappresenta, infatti, un fondamentale strumento di promozione della personalità del recluso nell'ottica del
reinserimento sociale. Anche l’intera commissione, con il presidente dott.ssa Anna Liporace,  è rimasta  compiaciuta ed emozionata assieme a tutto il personale della casa circondariale, in particolare l'area educativa, che ha sempre sostenuto e motivato i maturandi.

Alcuni dei quali hanno manifestato l’intenzione di intraprendere gli studi universitari. L’IIS “Cosentino-Todaro”, è presente all’interno della struttura carceraria cosentina anche con il corso di studi IPSEOA, che per quest'anno ha visto diplomarsi due studenti. Se per i maturandi diciottenni il giorno degli esami di maturità è di grandissima
emozione, si può  forse solo lontanamente immaginare come lo abbiano vissuto i protagonisti di questa esperienza nella casa circondariale di Cosenza. Ciò che per tutti noi appare una tappa normalissima per quanti vivono il carcere, diventa molto più complicato per difficoltà di diversa origine:  psicologica, di chi per studiare deve
accantonare e poi superare le proprie paure; personale, derivante dalla convivenza con gli altri, il carcere è un luogo molto rumoroso, è difficile trovare lo spazio mentale e fisico per studiare; emotiva, con il coinvolgimento dei legami familiari lontani e le fasi processuali dei detenuti i quali si rendono conto che su di loro pesa lo stigma di gran parte della società civile. Numerose sono state anche le difficoltà incontrate, negli ultimi due anni scolastici, dai
docenti, che tra periodi in DAD, in DDI e in presenza, dovute alla scarsità dei mezzi   tecnologici a disposizione della scuola, generata dalle norme di sicurezza. Tuttavia con il lodevole supporto del personale dell'area educativa e degli assistenti di polizia penitenziaria si è riusciti, insieme, a  raggiungere questo risultato.

Tutti i diplomati, di entrambi i corsi, hanno espresso il proprio apprezzamento e la propria  gratitudine per la possibilità di compieren un percorso scolastico che, oltre a fornire conoscenze e competenze,ha costituito momento d’incontro, di confronto, di scambio e di arricchimento reciproco tra docenti e loro. Gli studenti hanno
ringraziato gli insegnanti per la sensibilità  e la comprensione dimostrata nei loro confronti, per averli presi per mano e sostenuti anche nei momenti difficili, impartendo la lezione che i pregiudizi possono essere eliminati. Diversi allievi, nonostante abbiano portato a termine gli studi, hanno chiesto di continuare l'apprendimento scolastico magari tramite corsi monografici e approfondimenti. «Da settembre come scuola organizzerete ancora dei corsi per noi?» è stata la domanda ricorrente. Probabilmente i risultati dell’esame tra poco saranno dimenticati, ma quello che resterà indelebile è  l’aver tracciato una strada, avere aperto una nuova pista verso la “ri-costruzione del sé”, con un’esperienza  che ha dato fiducia ai detenuti, portandoli a voler seguire un percorso universitario.

Con la consapevolezza che con l'impegno e il giusto aiuto si può ricominciare a progettare la propria esistenza al di fuori delle mura carcerarie. E la scuola ha dimostrato di essere fondamentale affinché ciò avvenga. Il rammarico è che non tutti lo credono. L'istruzione per gli adulti continua ad essere, purtroppo, considerata voce di spesa non troppo necessaria, tanto che nella definizione degli organici sempre più classi delle sedi serali e carcerarie vengono eliminate.