Segni di coltellate alla schiena, al ventre e al collo.

Sei almeno i colpi inferti, forse in rapida successione ma Michelle, da quei colpi, ha cercato di difendersi invano.

Questi i risultati dell'autopsia che restituiscono in parte la dinamica dell'omicidio che si è consumato mercoledì pomeriggio nell'appartamento di via Dusmet a Primavalle dove la minore è stata colpita dal suo aggressore, il 17enne di origini srilankesi in carcere da ieri per l'accusa di omicidio volontario e che domani verrà sentito dal gip nell'ambito dell'interrogatorio di convalida.

L'esame autoptico svolto sul corpo della ragazzina ha confermato il drammatico quadro emerso subito dopo il ritrovamento del cadavere all'interno di un sacco di plastica nera lasciato in un carrello della spesa dall'indagato. Al momento sono due gli elementi certi: tra i ragazzi c'è stata prima una discussione accesa con urla, percepite distintamente anche dai vicini, e poi l'aggressione.

Dalle ferite riscontrate nel corso dell'esame autoptico, è emerso che il 17enne ha colpito la ragazza utilizzando un coltello da cucina. Un'azione omicida che potrebbe essere iniziata con un fendente alla schiena per poi proseguire con almeno altri cinque fendenti sul resto del corpo della minorenne. Un vero e proprio massacro che si sarebbe consumato in pochi minuti. Altra certezza è che dopo il delitto, messo in atto dal ragazzo in uno stato di alterazione dovuto all'assunzione di alcol e droga, c'è stato il drammatico e velleitario tentativo di sbarazzarsi del corpo. In casa erano solo loro due.