Guerra in Ucraina, la versione russa al massacro di Bucha: "una messinscena dell'Occidente"
"Tutte le fotografie e i materiali video pubblicati dal regime di Kiev, che mostrano una sorta di 'crimini' da parte del personale militare russo nella città di Bucha, nella regione di Kiev, sono un'altra provocazione": questo quanto ha affermato il ministero della Difesa russo e riportato da Ria Novosti.
Tali affermazioni fanno riferimento alle foto che hanno letteralmente “scioccato” l’Occidente, relative al massacro della città di Bucha, per il quale i media ucraini hanno indicato il tenente colonnello russo Omurbekov Asanbekovich come responsabile delle torture e sevizie a danno dei civili.
Le foto ritraevano uomini e donne legati e mutilati e cadaveri accalcati in fosse comuni o abbandonati sul ciglio delle strade.
Uno scenario terrificante da essere considerato come "L'Olocausto del nuovo millennio" dal presidente del parlamento ucraino Ruslan Stefanchuk, additando nuovi crimini di guerra al capo del Cremlino.
A tali accuse, la Russia ha smentito totalmente, giudicando il tutto come "una messinscena dell'Occidente e dell'Ucraina sui social network" , da quanto afferma il ministro degli Esteri Lavrov.
Proprio per questo, la Russia ha chiesto di convocare una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nella giornata odierna per discutere della «provocazione» avvenuta a Bucha, in Ucraina.
«Alla luce della palese provocazione dei radicali ucraini a Bucha, la Russia ha chiesto la convocazione di una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu nel pomeriggio di lunedì 4 aprile» questo quanto afferma l’ambasciatore Dmitry Polyansky, primo vice rappresentante permanente della Federazione Russa all’Onu.
Secondo il ministero della Difesa a Mosca, infatti, le truppe russe hanno abbandonato il villaggio di Bucha, nella regione di Kiev, il 30 marzo, mentre le foto dei crimini sono state divulgate dopo quattro giorni, quando sono arrivati in città gli uomini del servizio di sicurezza ucraino.
Il ministero ha anche sostenuto che il 31 marzo il sindaco della città di Bucha, Anatoly Fedoruk, ha diffuso un videomessaggio in cui annunciava lo sgombro dei soldati russi dalla citta, non facendo alcun riferimento alle torture ai danni dei civili.
Attualmente l'Europa, davanti all'orrore di Bucha, reagisce mettendo in campo nuove sanzioni contro Mosca, con lo scopo di inviare un segnale "di difesa della dignità collettiva".