Oss che 'approfittano' della Categoria Protetta, la lettera di una dipendente dell'Annunziata
‘Chi denigra il lavoro degli altri è quello che si merita. È ciò che mi ha detto l’operatore socio sanitario del reparto in cui lavoro quando mi sono ‘permessa’ di farle notare la sua negligenza nel lavoro da lei svolto. –
L’Operatore Socio Sanitario (OSS) è una figura professionale che svolge attività di cura e assistenza alle persone fragili o non autosufficienza sul piano fisico e /o psichico, anziane o malate. Una definizione che – però – non sembrerebbe estendersi a tutti gli operatori – anzi – alcuni in particolare sembrerebbe approfittare della famosa ‘Categoria Protetta’ per avere un ruolo di inserimento all’interno dell’Azienda Ospedaliera, non svolgendo tutti gli incarichi a cui questa figura sanitaria è legata.
E’ quanto si evince da una lettera aperta inviata all’attenzione della Redazione di Calabria News 24 da parte di una dipendente dell’Azienda Ospedaliera l’Annunziata di Cosenza, la quale denuncia l’atteggiamento della OSS del reparto in cui opera.
La lettera
“Chi denigra il lavoro degli altri è quello che si merita.” È ciò che mi ha riferito l’operatore socio sanitario del reparto in cui opero quando mi sono ‘permessa’ di farle notare la sua negligenza nel lavoro da lei svolto. – è quanto si legge nella lettera da parte di un dipendente anonimo – In particolare, l’OSS in questione appartiene alla ‘Categoria Protetta’ che le permette di non esercitare a pieno il proprio lavoro. Il problema è che questo beneficio è stato steso dalla suddetta su qualsiasi tipo di mansione e spesso costringe gli altri Operatori – come quelli del Pronto Soccorso che, a differenza, lavorano faticosamente ogni giorno – a svolgere mansioni non di loro competenza. Questo evince come l’OSS in questione – continua – non faccia nulla e mette in difficoltà un intero reparto, passando le proprie giornate sul telefonino o chiacchierando.
Inoltre non rispetta gli orari di entrata e uscita di lavoro, non presentandosi neanche il sabato. Questo è un vero e proprio ‘beffeggiare’ non solo chi lavora, ma anche chi necessita di cure e attenzioni da parte di operatori pagati al servizio del paziente.
La richiesta di un provvedimento
Fortunatamente – conclude – il direttore De Salazar ha già in passato attenzionato l’incuranza di alcune figure professionali che hanno dichiarato di essere appartenenti alle Categorie Protette, rimandandoli a visita in Commissione Medica a Catanzaro. E’ necessario vengano presi provvedimenti al più presto poiché questa situazione diventa – ogni giorno – più insostenibile.”