La pandemia da Covid-19 non ferma gli uomini della Polizia Provinciale di Cosenza in servizio al
distaccamento di San Giovanni in Fiore, che proprio ultimamente hanno effettuato nuove operazioni
antibracconaggio sulla Sila. L’attenzione dei poliziotti si è concentrata in particolar modo tra i
comuni di San Giovanni in Fiore, Casali del Manco, Spezzano della Sila, Celico, Bocchigliero
e Longobucco, dove negli ultimi tempi sono stati portati a segno numerosi interventi. Sono stati gli
agenti in servizio presso il distaccamento di San Giovanni in Fiore, al termine di una serie di
mirate attività investigative finalizzate al contrasto del bracconaggio sull’altopiano silano, che nei
giorni scorsi hanno individuato e fermato alcune persone intente a violare le norme a tutela della
fauna selvatica e delle aree protette. All’interno del Parco Nazionale della Sila, in agro del
comune di San Giovanni in Fiore, i poliziotti provinciali hanno sorpreso in flagranza di reato
un uomo che stava praticando l’uccellagione mediante rami invischiati di colla, con lo scopo di
catturare in modo indiscriminato uccelli appartenenti a specie particolarmente protette. Gli
agenti, dopo aver documentato i fatti grazie anche a strumentazioni tecniche, sono entrati in azione
interrompendo la condotta illecita. Sono stati rinvenuti nella disponibilità dell’uomo, oltre a del
materiale utilizzato per la cattura illecita dell’avifauna, anche cinque uccelli appena catturati
appartenenti alla specie Cardellino, che sono stati poi immediatamente rilasciati in un luogo idoneo
alla specie. Il presunto responsabile è stato denunciato in stato di libertà alla competente
Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Cosenza e gli sono state contestate
diverse ipotesi di reato che vanno dall’uccellagione, alla cattura e detenzione di fauna
particolarmente protetta poiché ricompresa nell’allegato II della Convenzione di Berna,
all’uso di mezzi vietati, alla cattura di specie animali e introduzione di mezzi di cattura non
autorizzati in un’area protetta oltre che al delitto di furto venatorio. Salgono così a sette le
persone denunciate negli ultimi anni in Sila dagli agenti del distaccamento di San Giovanni in Fiore,
per reati connessi all’uccellagione. Pochi giorni prima, inoltre, sempre gli agenti del distaccamento
di San Giovanni in Fiore sono stati protagonisti di un’altra brillante operazione, effettuata nella ZPS
(Zona di Protezione Speciale) della Sila Grande, in agro del comune di Celico, non distante dal lago
Cecita. Sul posto, in questo caso, è stata intercettata una persona intenta ad esercitare attività
venatoria in un’area dove non era attualmente consentita. Anche in questo caso l’uomo è stato
deferito all’Autorità Giudiziaria che ha prontamente convalidato il sequestro del fucile e delle
munizioni eseguito dalla Polizia Giudiziaria. Le attività di controllo da parte della Polizia
Provinciale di Cosenza, proseguiranno ininterrotte anche in periodo di pandemia, al fine di garantire
il rispetto della legge.