Una decisione che sta alimentando sempre di più il disagio nelle scuole, quello che sta accadendo in merito alle modifiche attuate dal governo con il "Decreto Riapertura" per gli insegnati no-vax richiamati dal 1° aprile in presenza all’interno delle scuole. Il cavillo della situazione è che i professori non vaccinati dovranno presiedere negli istituti ma non con lo scopo di insegnare ne, tanto meno, di avere contatto con gli alunni.

Si forma, così, un grosso punto interrogativo su quale dovrà essere il ruolo che dovranno ricoprire questi professori, non potendo insegnare, ma dovendo rimanere all’interno delle strutture scolastiche.
E’ per questo che i presidi di tutti gli istituti di Italia si stanno mobilitando nella disperata ricerca di integrare i docenti in una qualche mansione che possa, realmente, coprire le ore stabilite dal contratto.

Secondo il decreto, infatti, il docente non detentore di Super Green pass dovrà “essere impiegato nello svolgimento di tutte le altre funzioni rientranti tra le proprie mansioni, quali, a titolo esemplificativo, le attività anche a carattere collegiale, di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione, documentazione, aggiornamento e formazione“. In sintesi, bisognerà inventare una copertura adeguata alle competenze dell’insegnante.

Un iter burocratico che sta creando non pochi fastidi neanche a quella fascia di professori vaccinata, il quale si sente di non presa in considerazione e poco tutelata.