L’Amministrazione comunale e la nota azienda calabrese, Caffè Aiello, investono sull’ambiente. Lo fanno, ognuno con e per il proprio ruolo, aderendo al progetto “L’acqua del Sindaco…arriva a scuola - Porta nello zaino la borraccia!”, iniziativa di grande spessore e ad elevato impatto sociale, destinata particolarmente agli alunni delle scuole dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado.

Il rispetto e la cura dell’ecosistema, incidono drasticamente nella promozione e nell’attuazione di una vera e sostanziale equità sociale, che non si fermi alla retorica delle parole ma che, partendo dalla consapevolezza delle problematiche ambientali, sia capace di generare sentimenti di diffusa corresponsabilità nelle scelte e nei comportamenti della vita quotidiana. E quando insieme alle istituzioni, come in questo caso, si associa un’affermata realtà imprenditoriale,comeCaffè Aiello, presente da oltre cinquant’anni sul territorio e nel mercato internazionale, le possibilità di fare squadra aumentano e si trasformano, se ben congegnate, in apprezzate azioni empiriche.

L’idea in fondo è semplice: limitare l’uso della plastica, avviando un percorso di formazione dei cittadini, che sappia gettare le basi per un futuro “ecocompatibile”.

Per questo Caffè Aiello fornirà al Comune di Morano circa 500 borracce in alluminio, del tutto riciclabile, che saranno, previo adeguato percorso educativo, distribuite ai ragazzi della locale agenzia didattica, affinché si abituino, questi, a utilizzarle in vece delle dannosissime bottigliette in plastica. Si vuole - questo è l’intento dei due partner, esecutivo municipale e Aiello - superare talune desuete forme di insegnamento “sull’ambiente” per approdare in fretta a un’istruzione “per l’ambiente”, basata, cioè, sulla condotta giornaliera, sui valori e sui mutamenti positivi. Si mira, in altri termini, a incoraggiare una nuova mentalità di sviluppo, riguardosa del contesto e del borgo. E, quando poi si sarà fatto il dovuto nel campo della prevenzione, allora si punterà all’applicazione della regola delle quattro erre: riduzione, riutilizzo, riciclo, recupero del rifiuto.

Si tratta, indubbiamente, di un delicato ma ormai indifferibile processo che mira a salvare il pianeta dall’abbraccio mortale di materiali che stanno, ahinoi, cagionando squilibri probabilmente irreparabili agli ecosistemi terrestri, fluviali, lacustri e marini.

«Noi partiamo da qui. E faremo la nostra parte».