Carabinieri
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Una piantagione di canapa indiana con oltre 500 piante, alte tra 60 e 80 centimetri, è stata scoperta a Benestare, nella Locride, dai carabinieri che hanno arrestato un uomo.

I fatti

I militari della Compagnia di Locri, con l'assistenza del personale dello Squadrone eliportato Cacciatori di Calabria e dell'ottavo Nucleo elicotteri di Vibo Valentia, hanno individuato la coltivazione nascosta in un terreno agricolo situato in una zona difficile da raggiungere.

I dettagli

Tutte le piante e le attrezzature utilizzate per la coltivazione e il confezionamento della sostanza, inclusi un impianto di irrigazione, sono state distrutte sul posto su ordine dell'Autorità giudiziaria.

La scoperta

I Carabinieri, grazie alla loro esperienza e all'uso di tecnologie avanzate, sono in grado di scoprire piantagioni illegali di marijuana attraverso una combinazione di metodi tradizionali e tecniche innovative. Le piantagioni di marijuana, soprattutto in aree rurali o isolate, richiedono specifici strumenti investigativi e collaborazioni interforze per essere individuate. Ecco i principali approcci usati dall'Arma per scoprire queste coltivazioni illegali.

Sopralluoghi e pattugliamenti

Uno dei metodi più tradizionali è rappresentato dai pattugliamenti sul territorio, specialmente nelle zone rurali e montane, dove le piantagioni tendono a nascondersi per evitare l'attenzione delle autorità. I Carabinieri, grazie alla loro capillare presenza su tutto il territorio italiano, effettuano controlli mirati in zone già segnalate per attività sospette o notoriamente soggette alla coltivazione di marijuana.

Tecnologia satellitare e droni

Negli ultimi anni, le forze dell'ordine si sono avvalse sempre più di droni e tecnologia satellitare per monitorare vaste aree di territorio. I droni possono volare su zone difficilmente accessibili e fornire immagini ad alta risoluzione, mentre le foto satellitari possono rilevare variazioni nelle coltivazioni. La marijuana è riconoscibile per la sua particolare colorazione verde e per la sua disposizione nelle piantagioni, che differisce dalle colture agricole comuni. In aggiunta, i sensori termici montati sui droni possono individuare fonti di calore anomale che potrebbero essere collegate a coltivazioni indoor, dove vengono usate lampade specifiche per favorire la crescita delle piante.

Analisi dei consumi energetici

Un'altra tecnica usata dai Carabinieri per individuare le coltivazioni indoor è l'analisi dei consumi energetici. Le piantagioni al chiuso, in particolar modo, richiedono grandi quantità di elettricità per alimentare le luci artificiali, i sistemi di ventilazione e gli impianti di irrigazione. Un consumo di elettricità anomalo in edifici o aree non abitate può sollevare sospetti e portare a indagini più approfondite. In alcuni casi, i coltivatori illegali cercano di evitare questi sospetti allacciandosi abusivamente alla rete elettrica, ma anche questo può essere rilevato dalle autorità.

Denunce e segnalazioni

La collaborazione con i cittadini è fondamentale. Le segnalazioni anonime o le denunce da parte di persone che notano movimenti strani, odori sospetti o traffici insoliti in determinate zone sono spesso l'inizio di un'indagine. Le comunità locali giocano un ruolo chiave nel fornire informazioni che possono condurre a scoperte importanti.

Operazioni aeree e militari

In molte operazioni, i Carabinieri si avvalgono anche di elicotteri per perlustrare vaste aree e identificare piantagioni nascoste tra la vegetazione. Questo è particolarmente efficace in regioni montuose o densamente boscate, dove le piante di marijuana sono spesso coltivate in luoghi difficilmente raggiungibili. Le operazioni aeree consentono di coprire vaste aree in poco tempo, riducendo i rischi per gli agenti sul campo.

Tecniche forensi e investigazioni scientifiche

Il supporto del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche (Ra.C.I.S.) è cruciale per analizzare campioni di piante e determinare le modalità di coltivazione. Questo reparto utilizza tecniche avanzate per stabilire la provenienza della marijuana, l'eventuale presenza di pesticidi illegali o sostanze chimiche dannose, e per risalire ai responsabili della coltivazione. Le indagini scientifiche consentono anche di collegare diverse coltivazioni tra loro, tracciando le reti criminali che spesso sono alla base di queste attività.

Indagini di intelligence

La raccolta di informazioni tramite operazioni di intelligence è fondamentale per anticipare e scoprire le piantagioni. I Carabinieri si affidano a informatori e conducono sorveglianza su persone o gruppi sospettati di essere coinvolti nel traffico di droga. In questo modo, possono scoprire non solo le piantagioni ma anche la catena di distribuzione della marijuana.

Collaborazioni internazionali

Data la natura sempre più internazionale del traffico di droga, le forze dell'ordine italiane collaborano frequentemente con agenzie straniere per condividere informazioni e coordinare operazioni su larga scala. Le reti criminali spesso operano su più fronti, coinvolgendo diversi Paesi per la produzione e distribuzione della marijuana, rendendo essenziale un approccio globale.

In sintesi, la scoperta di piantagioni di marijuana da parte dei Carabinieri è frutto di una combinazione di metodi investigativi tradizionali, tecnologie all'avanguardia e collaborazione tra forze dell'ordine e cittadini. Questo approccio integrato consente di colpire non solo i coltivatori, ma anche le reti criminali che finanziano e gestiscono queste attività illegali​