Oggi, 21 gennaio, è la Giornata Mondiale dell'abbraccio. Un gesto naturale e davvero importante che porta a far affiorare diversi ricordi del passato, quando non c'era alcuna paura di potersi contagiare tramite un abbraccio.

Ai tempi del lockdown soprattutto negli ospedali e nelle rsa, il virus Covid-19 aveva negato la possibilità di dare e ricevere conforto. La forza e il calore degli abbracci è mancata soprattutto a chi, in solitudine, ha perso la vita.

Oggi più che mai tutti abbiamo compreso quanto il contatto fisico e l'affetto possano far bene al morale e alla nostra salute fisica e psichica.

Dopo il Blue Monday, il lunedì più triste dell'anno, il 21 gennaio si celebra la Giornata Mondiale dell'Abbraccio. Secondo i ricercatori dell'Università di Amsterdam, la Hug Therapy o terapia dell’abbraccio, aiuta a dominare ansie, depressione e stress, contribuendo inoltre a renderci mentalmente più forti e più felici.

 

 

 

 

 

 

 

Istituita nel 1986 negli Stati Uniti, la Giornata è un'occasione per ritrovare il contatto emotivo e il piacere di un abbraccio, gesto che sempre più sta diventando inusuale, anche prima dell'era Covid, per la frenesia e i ritmi che scandiscono la vita nel mondo occidentale. L'abbraccio rappresenta una rassicurazione, una consolazione. L'essere vivente è spontaneamente portato a cercare il contatto con l'altro.

 

Quella di oggi, è la seconda ricorrenza dell'epoca Covid e tutti ci auguriamo possa essere anche l'ultima.

Nonostante le regole meno rigide rispetto lo scorso anno, è ancora sconsigliato abbracciare un amico o un parente che non si vede da tempo.