FONDO PENSIONI LAVORATORI DIPENDENTI,CDCM, ARTIGIANI, COMMERCIANTI, PARASUBORDINATI,
GESTIONE DIPENDENTI PUBBLICI, ASSEGNI SOCIALI


I dati esposti riguardano i trattamenti liquidati fino al 2 ottobre 2021 con decorrenza negli anni 2020 e nei primi
nove mesi del 2021 dalle seguenti gestioni:

Fondo pensioni lavoratori dipendenti;

di cui Fpld al netto delle contabilità separate;

Coltivatori diretti mezzadri e coloni;

Artigiani;

Commercianti;

Gestione Dipendenti Pubblici;

Parasubordinati;

Assegni sociali.

Tali dati subiranno delle variazioni a seguito della futura liquidazione di tutti i trattamenti con decorrenza anteriore
al 30 settembre 2021, dovuta allo smaltimento delle domande ancora in giacenza.

Riguardo i requisiti delle pensioni di vecchiaia, si sottolinea che negli anni 2020 e 2021 l’età minima di accesso alla
pensione di vecchiaia è di 67 anni, per entrambi i sessi e i settori lavorativi dipendenti privati e autonomi.

Per quanto riguarda i requisiti della pensione anticipata, negli anni 2020 e 2021 sono 41 anni e 10 mesi di
anzianità contributiva per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini, indipendentemente dall'età. Si fa presente
tuttavia che esiste una serie di ulteriori possibilità di uscita anticipata dal lavoro, tra cui la "Quota 100" introdotta
in via sperimentale per gli anni 2019-2021 dal Decreto Legge 4/2019 e confermata il 2020 dalla Legge 160/2019
(Legge di bilancio 2020), l'”Opzione donna” prorogata per tutto il 2020 dalla Legge di bilancio 2020 e ancora i
canali di uscita più favorevoli per i lavoratori precoci e per gli addetti a mansioni “gravose” (Legge 232/2016) e a
lavori usuranti ai sensi del D.lgs. 67/2011.

Con riferimento al FPLD, si registra un numero di liquidazioni di pensioni di vecchiaia e anticipate nei primi nove
mesi del 2021 in linea con il corrispondente valore del 2020, anche se la numerosità è leggermente inferiore; tale
lieve differenza si suppone verrà colmata con lo smaltimento delle giacenze di pertinenza del secondo trimestre
nei mesi successivi. Situazione simile si osserva nelle principali gestioni dei lavoratori autonomi e nella gestione
dipendenti pubblici con differenze più accentuate per le pensioni di vecchiaia che arrivano per il settore pubblico
quasi al 20% in meno di pensioni liquidate nei primi nove mesi dell'anno rispetto all'analogo periodo dell'anno
precedente. Tali differenze non si riscontrano per gli assegni sociali.

Dall'analisi degli indicatori statistici si osserva infine che:

- il rapporto tra le pensioni di invalidità e quelle di vecchiaia nei primi nove mesi del 2021 è in linea con quello
dell'anno 2020 e pari al 21%; in particolare tutte le gestioni presentano una lieve diminuzione eccetto quella dei
CDCM e dei parasubordinati che resta uguale all'anno precedente;

- le pensioni anticipate rispetto a quelle di vecchiaia che nel 2020 arrivavano al 45% in più per il totale delle
gestioni acquistano 3 punti percentuali nei primi nove mesi del 2021 attestandosi al 48% in più rispetto a quelle di
vecchiaia. Si fa presente che nell'indicatore si considerano le pensioni di vecchiaia al netto delle pensioni/assegni
sociali considerati invece nella somma delle pensioni di vecchiaia di tutte le gestioni;

- la percentuale delle pensioni femminili su quelle maschili presenta nei primi nove mesi del 2021 un valore
maggiore di 8 punti percentuali rispetto a quello dell'anno 2020, attestandosi al 130% contro il 122% del 2020.

- a livello territoriale il peso percentuale delle pensioni liquidate a residenti nel Nord Italia resta il medesimo (49%
sia nel 2020 sia nei primi nove mesi del 2021).

Infine le pensioni liquidate con "Opzione Donna" nel 2020 e nei primi nove mesi del 2021 hanno distribuzioni
molto simili, con il 90% di pensioni con importi inferiore a 1.000,00 euro e con età alla decorrenza delle titolari
comprese tra 58 e 61 anni in circa l'80% dei casi in entrambi i periodi.