Foto di Ferdinando Laghi
Foto di Ferdinando Laghi

La proposta avanzata dall’On. Ferdinando Laghi di istituire una Riserva Naturale Regionale nel territorio di Castrovillari – e più precisamente nell’area nord della città – risulta una vera e propria offensiva nei confronti del territorio di Castrovillari, uno scomposto tentativo di calare dall’alto una decisione sulla testa di tanti cittadini che, contrariamente alle idee dell’Onorevole, ritengono l’area Nord della citta foriera di potenziali sfoghi di sviluppo e di crescita sotto il profilo strutturale ed urbanistico. 

L'area interessata al progetto

A tal riguardo, è bene ricordare che un pezzo dell’area interessata dal progetto di riserva è destinata dallo strumento urbanistico comunale allo sviluppo degli sport e dei servizi rumorosi – kartodromo, aviosuperficie, canile comunale - oltre ad essere già interessata da una serie di insediamenti produttivi ed agro-industriali che, con l’avvento di tale sciagurata iniziativa legislativa, rischierebbero in maniera inesorabile di morire, uccidendo pure quel flebile e residuo tessuto produttivo che ancora drena piccole opportunità e ricadute occupazionali in un territorio ormai da decenni in grave sofferenza economica. A preoccupare in maniera vibrante i tanti cittadini ed operatori economici della città v’è, poi, la evidente inconciliabilità della proposta di legge regionale con tutta una serie di diritti ed interessi già esistenti ed insistenti sull’area oggetto della proposta di riserva che, se valutati alla luce della legge quadro nazionale – l.394/1991 – verrebbero inesorabilmente compromessi, generando una ingiustificabile e non sacrificabile compromissione delle prerogative di tanti cittadini castrovillaresi. Ed invero, ciò che la proposta di legge regionale non contempla è il fatto che l’area che la stessa ritiene di vincolare è già fortemente antropizzata, condizione questa che, di per sé, è contradditoria se letta in funzione del postulato che, di norma, a godere di un regime di tutela sono le aree libere e per nulla antropizzate. Giova invece evidenziare come, in nessuna occasione tale iniziativa legislativa si è retta o ha trovato il supporto di determinazioni o studi scientifici riconosciuti e capaci di attestare una così sensibile presenza di flora e fauna meritevole di tutela nell’area oggetto della proposta di legge. Al contrario, invece, esiste autorevole produzione documentale capace di affermare l’inesistenza di rischio alcuno per gli ecosistemi e gli habitat delle aree interessate dalla proposta di legge. Orbene, in uno scenario evidentemente così complesso, tuttavia, ci troviamo oggi a subire l’ennesimo atto di arroganza politica da parte di un consigliere regionale che, subdolamente, tenta di istituire una riserva naturale capace di incidere grandemente e perennemente sulla fisionomia e sulla visione di sviluppo della nostra città senza che, di contro, lo stesso si interroghi sull’opportunità di dialogare e coinvolgere il territorio su un tema così decisivo. Francamente tale modo di fare politica è quanto di più distante possa esistere dai virtuosi concetti di “solidarietà” e “partecipazione” che pure, per anni, hanno attratto giustamente tanti cittadini nella speranza di trovare in quell’alveo politico una nuova frontiera del fare politica; ed invece, oggi, sommessamente, scopriamo che la condivisione, l’ascolto ed il confronto non vanno più di moda, soppiantati di colpo dal decisionismo e dal potere di incidere inaudita altera parte sui bisogni della gente e dei territori. Se la Politica perde la capacità di ascoltare i territori, inesorabilmente, perde pure la rappresentanza di un territorio.

La Politica fatta di ascolto richiede il metodo della condivisione delle scelte

La Politica alta ed altra, fatta di ascolto dei territori, richiederebbe, evidentemente, un diverso metodo: quello della condivisione aperta e partecipata delle scelte in luogo di iniziative calate di soppiatto sulle teste dei cittadini di un territorio. Per tali ragioni, siamo a comunicare come nelle scorse settimane, un nutrito numero di cittadini ed associazioni del territorio si sono riunite, costituendo il comitato cittadino “NO RISERVA NATURALE A CASTROVILLARI” con il fine di raccogliersi attorno ad una battaglia di libertà quale è quella della difesa del territorio di Castrovillari da iniziative autoritarie che ledono fortemente gli interessi legittimi di sviluppo di questa comunità, con l’intenzione di manifestare tutta la nostra contrarietà rispetto a tale iniziativa attraverso ogni metodo democratico e consentito dalla legge. Con l’invito aperto a tutti i cittadini, le associazioni, ed i movimenti della città ad unirsi al costituito Comitato cittadino per contribuire in questa battaglia di libertà a difesa dei diritti del nostro territorio e contro l’ennesimo sopruso imposto da chi detiene il potere e ritiene di esercitarlo per punire un territorio piuttosto che incentivarne la crescita.