Cristiano Ronaldo partirà dalla panchina anche nel quarto di finale che il Portogallo giocherà ai Mondiali di calcio contro il Marocco.

Nella sfida in programma oggi sul terreno dell'Al-Thumana Stadium di Doha, l'attaccante sarà rimpiazzato da Joao Felix sul versante sinistro dell'attacco, con Goncalo Ramos - autore di tre reti contro la Svizzera negli ottavi - al centro e Bruno Fernandes a destra dello schieramento del ct Fernando Santos. Per Ronaldo è la seconda partita in cui parte dalla panchina a questa edizione della rassegna iridata.

A fare il tifo non ci sarà solo un paese, ma un intero continente che sogna un traguardo mai raggiunto, come pure tutto il mondo arabo e tutte le comunità d'origine marocchina sparse in giro per l'Europa. "Noi rappresentiamo soprattutto il popolo marocchino - ha detto alla vigilia dei quarti l'allenatore della nazionale Walid Regragui - ma non abbiamo solo un Paese dietro di noi, abbiamo un continente e gli arabi. Questo è molto importante per noi, ma giochiamo soprattutto per il nostro Paese".
Il Marocco è già stato un apripista per il calcio africano: nel 1986 in Messico, infatti, fu la prima nazionale del continente a raggiungere una fase finale. L'avventura si fermò agli ottavi, ma la partita decisiva per imporsi nel girone quella squadra la vinse proprio contro il Portogallo, all'epoca certo meno quotato di oggi.
"Il Portogallo può vincere la coppa del mondo, noi siamo Pollicino, la piccola sorpresa, il sassolino nella scarpa", dice Regragui, anche per appioppare il sempre scomodo ruolo di superfavorito agli avversari.
Che sia la sorpresa del mondiale è fuori di dubbio, ma il Marocco non è certo partita come squadra materasso: la maggioranza dei giocatori è nata in Europa, cresciuta nelle giovanili dei grandi club e ora gioca in squadre con esperienze nei principali campionati e addirittura in Champions League. E anche l'attività di base in patria si è, nell'ultimo decennio, enormemente sviluppata. La nazionale raccoglie i frutti di questo lavoro svolto, praticamente, nell'intero bacino del Mediterraneo.
In quattro partite ha preso un gol, peraltro un'autorete contro il Canada arrivata quando era in vantaggio e poi ha vinto la partita. I giocatori che si sono messi più in luce sono infatti proprio i difensori, come la stella del Paris Saint Germain Hakimi e il capitano Saiss, che ora gioca in Turchia dopo una lunga esperienza in premier. Ma eroi di questa spedizione sono già anche Amrabat della Fiorentina e l'olandese Ziyech, nato e cresciuto nei Paesi Bassi, semifinalista di Champions con l'Ajax, poi passato al Chelsea.
"Non sarà facile - dice il commissario tecnico - ma come contro la Spagna, contro il Belgio, contro la Croazia, dobbiamo dare ancora il massimo. Bisogna provare a creare la sorpresa, perché nessuno ci aspettava, né agli ottavi, né ai quarti. E adesso una partita importante per entrare ancora di più nella storia".