A Report su Rai3 oggi il presunto riciclaggio dei proventi delle mafie di 500 miliardi di euro


Nel sistema capitalistico che governa il mondo non vi sono solo le multinazionali ma vi è una particolare multinazionale che, probabilmente, è la più potente fra tutti. Ed è la multinazionale del crimine.

Ad avvalorare questa tesi lo speciale dedicato dalla seguitissima trasmissione di Rai3, "Report", esempio di vero giornalismo d'inchiesta, forse l'unico rimasto in una informazione ormai appiattita al potere e al pensiero unico dominante. Oggi su "Report" il conduttore Sigfrido Ranucci, sotto scorta per le minacce di morte ricevute da uomini vicini alla 'ndrangheta, parlerà di un presunto tentativo di riciclaggio dalle proporzioni stratosferiche.

Si tratta e si presume una cifra iperbolica, circa 500 miliardi di Euro. E' bene ripeterla, 500 miliardi di euro. A svelare tale presunta azione di riciclaggio l'operazione "Ephimeos" condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria da anni
impegnata in prima linea nella lotta alla 'ndrangheta a differenza di altre procure calabre dove regna il silenzio paragonabili ai famosi "porti delle nebbie".

Tale operazione risalente a novembre 2020 sembrerebbe essere il risultato, per come si desume da alcune intercettazioni effettuate con il tanto discusso sistema "Trojan", di
grandi somme trasformate in bond accumulate da esponenti della mafia siciliana, della camorra e della 'ndrangheta con traffici illeciti degli ultimi anni.

E non basta, oltre ai 500 miliardi in bond sembra che ve ne siano altri 36 miliardi pronto cash, cioè in contanti. Il personaggio centrale dell'inchiesta la cui intervista verrà trasmessa da "Report" è Roberto Recordare di Palmi. Imprenditore nel campo
informatico sconosciuto alle cronache giudiziarie. Un personaggio con riferimenti in tanti Paesi del Mondo come il Tagikistan, Dubai, Afghanistan, Tunisia, Malesia, Turchia, Germania.

Indubbiamente si tratta di una inchiesta che interessa un campo minato e molto difficile da esplorare che è quello degli stati off - shore, di banche spesso coperte dal segreto bancario inviolabile. Vi è da verificare la veridicità di alcune affermazioni registrate con il Trojan diversificandole da probabili millanterie. Rimane comunque il fatto che i proventi enormi derivanti dal più grande affare gestito dalle mafie, che è il commercio mondiale della cocaina, devono in qualche modo essere riciclati, ripuliti e riammessi nel circuito finanziario mondiale.

Un circuito nel quale il denaro è sempre ben accetto. E come tutti sanno il denaro non emana alcun odore, quindi non interessa da quale parte provenga, l'importante è che sia denaro. Quella cosa con la quale gira il mondo.
Gianfranco Bonofiglio