Nelle ultime 24 ore, in Italia, è stabile all'8% l'occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di 'area non critica' da parte dei pazienti con Covid-19 (un anno fa era all'11%), ma cala in 9 regioni: Abruzzo (al 14%), Basilicata (15%), Emilia Romagna (9%), Friuli Venezia Giulia (7%), Pa Trento (5%), Puglia (9%), Sardegna (9%), Umbria (15%) e Valle d'Aosta (9%).

E' ferma, a livello nazionale, in 24 ore, al 3% l'occupazione di terapie intensive (un anno fa era al 12%) e la percentuale sale solo in Umbria (al 5%). E' quanto emerge dai dati pubblicati oggi dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) e relativi al 31 maggio 2022.

In particolare, in 24 ore, la percentuale di posti nei reparti ospedalieri di area medica o 'non critica' occupata da parte di pazienti con Covid-19 cresce solo in Campania (10%). E' stabile, invece, in 11 regioni: Calabria (17%), Lazio (9%), Liguria (9%), Lombardia (6%), Marche (7%), Molise (6%), Pa Bolzano (7%), Piemonte (5%), Sicilia (15%), Toscana (6%), Veneto (4%). Nessuna regione provincia autonoma supera la soglia del 20%.

L'occupazione di terapie intensive, invece, cala in 4 regioni, ovvero Calabria (3%), Piemonte (2%), Puglia (2%) e Toscana (3%), mentre cresce solo in Umbria (5%). La percentuale è stabile in 16 regioni e province autonome: Abruzzo (al 6%), Basilicata (1%), Campania (3%), Emilia Romagna (3%), Friuli Venezia Giulia (2%), Lazio (3%), Liguria (4%), Lombardia (2%), Marche (2%), Molise (8%), Pa Bolzano (1%), Pa Trento (3%), Sardegna (4%), Sicilia (3%), Valle d'Aosta (0%) e Veneto (1%).
Tutte le regioni o province autonome sono sotto il 10%.