Esplodono a gennaio i prezzi dei beni alimentari, portando una famiglia a spendere in media +270 euro su base annua solo per l'acquisto di cibo.

Lo afferma il Codacons, che ha rielaborato i dati sull'inflazione diffusi dall'Istat determinando la classifica dei generi alimentari i cui listini sono cresciuti di più nell'ultimo mese. Non tutte le famiglie però, avvertono i rincari alimentari allo stesso modo.

Il Codacons ha messo a confronto i dati Istat relativi alle varie regioni, scoprendo che alla Sardegna spetta la palma del caro-cibo, con la voce "alimentari" che a gennaio aumenta del +5,1% su base annua, seguita dall'Umbria (+5%). La Lombardia la regione dove i prezzi del cibo crescono di meno (+2,2%). A parità di consumi, una famiglia residente in Sardegna subisce una stangata per l'acquisto di generi alimentari pari a +382 euro annui, contro i +165 euro di un nucleo residente in Lombardia - conclude il Codacons.

I prodotti alimentari hanno subito una accelerazione a gennaio del +3,6% rispetto al 2021, ma all'interno di tale comparto vi sono beni che hanno registrato una vera e propria impennata, spiega Codacons. E' il caso delle pere, che al supermercato e nei negozi costano il 31% in più rispetto allo scorso anno, ma anche degli oli alimentari, che crescono del +19,6%. Per la pasta si spende il 12,5% in più, mentre il burro aumenta del +10,7%. La verdura costa in media il 13,5% in più, con punte del +15,2% per radici, bulbi e funghi. La farina si impenna del +6,8%, il pesce del +5,1% e i succhi di frutta del +4,8%.