La maggioranza che mi sosteneva è venuta meno” così il sindaco di Mendicino, Antonio Palermo, ha giustificato le dimissioni dal ruolo di primo cittadino, avvenute nei giorni scorsi, a seguito del mancato raggiungimento del numero legale che avrebbe permesso l’approvazione del rendiconto di bilancio 2022. Una giustificazione che – però – necessita di un’antitesi per essere confermata.


 

 

Proprio per questo è necessario sentire cosa ha da dire l’altra campana, quei “fedeli” che – nel pieno della bufera politica – sono stati messi a rogo e additati come Giuda. A tal proposito, l’assessore all’Urbanistica Irma Bucarelli – probabilmente nel mirino mediatico della vicenda – ha voluto ricostruire punto per punto ciò che stava accadendo, trasformando - così - quel punto interrogativo posto al termine della carica politica di Palermo.


 

 

Secondo quanto affermato dalla Bucarelli, il motivo delle divergenze tra Palermo e maggioranza è avvenuto a seguito di uno slittamento dell’adempimento al Bando dei Tributi. Sembrerebbe infatti che il primo cittadino mendicinese sia “fuggito da un confronto” richiesto dalla stessa maggioranza per quanto riguarda l’ inspiegabile annullamento di questo bando - afferma Bucarelli - che, come di consuetudine, sarebbe prima dovuto passare in Giunta e, nel caso di divergenze, si sarebbe tenuto un tavolo di discussione per poi procedere al passaggio in Consiglio. Un iter che pare non sia stato rispettato - continua l’assessore - considerando che è stato saltato il passaggio in Giunta ed il tanto richiesto confronto è venuto meno, facendo sì che la maggioranza - che non conosceva i dettagli del bando - avrebbe dovuto accettare e confermare in Consiglio qualcosa che risulterebbe essere - ad oggi - un punto interrogativo. Inoltre Palermo non si è presentato in seconda convocazione, mentre noi (la maggioranza) siamo andati correttamente ad approvare il rendiconto finanziario, tra l’altro già vigente poiché già approvato da due mesi.


 

 

 

Rimane ancora il dubbio sul perché il bando dei tributi sia stato annullato senza una spiegazione plausibile, una mossa che tra l’altro potrebbe vessare i cittadini e danneggiare la comunità. Venir meno al confronto è un atteggiamento che va contro il mio ideale democratico - conclude Bucarelli - e considero scorretto e ingiusto fuggire di fronte alla richiesta di chiarimento su un qualcosa che riguarda in primis i cittadini, già pesantemente colpiti dalla crisi finanziaria post Covid.


 

Una reazione a caldo che ha lasciato parecchi dubbi e incertezze. Ciò nonostante noi siamo sicuramente aperti - qualora Palermo volesse - ad un confronto diretto che possa dare quelle tanto volute risposte, non solo a noi, ma a tutta la comunità.”