«Sento di dover esprimere tutta la solidarietà e la vicinanza possibili nei confronti dei dipendenti della "Abramo customer care" il cui futuro lavorativo è incerto ormai da troppi mesi e che da ieri vivono momenti di maggior sconforto. A loro dico: c'è ancora speranza e la politica ha il dovere di lottare con tutte le proprie forze per salvare il destino di 4mila famiglie».

È quanto dichiara Luigi Borrelli, candidato al consiglio regionale della Calabria al fianco di Luigi De Magistris, dopo che nella giornata di ieri è andata deserta l'asta indetta dal Tribunale di Roma in ragione del concordato preventivo acceso sull’azienda.

«Come dichiarato sui giornali – prosegue – dagli esperti che stanno seguendo la vicenda, ci sono ancora altre possibilità. Comprendo però la delusione di 4mila lavoratori, di cui una gran parte calabresi e a maggioranza crotonesi, per un'opportunità che poteva già concretizzarsi. L'importante è che non sia stato decretato alcun fallimento».

«Questa vicenda – sottolinea Borrelli – riporta alla mente di tutti quanto questo territorio sia particolarmente vulnerabile, tanto più da quando non si è mai riusciti a compiere un processo di reindustrializzazione all'indomani della chiusura delle fabbriche, nonostante il fiume di denaro transitato a queste latitudini proprio per una veloce ripresa occupazionale ed economica del Crotonese. Oggi come ieri, continuiamo a vivere un dramma chiamato disoccupazione cui si sono aggiunti nel frattempo il precariato e l'assistenzialismo».

«Con questo – spiega Borrelli – voglio dire che è compito della politica garantire quel diritto costituzionale al lavoro che rende liberi e indipendenti gli individui di una comunità. In Calabria, invece, si è capito che tra emergenze e precariato è possibile tenere al cappio l'elettorato. E così si ripetono vicende paradossali, condite da comparsate di personaggi politici che invocano tavoli e incontri senza però mai ottenere nulla».

«È questo sistema – conclude Borrelli – che va spezzato, proponendo alla guida delle istituzioni una classe dirigente nuova e preparata che smorzi queste logiche. Mi auguro che la vicenda della Abramo customer care, sebbene delicata e complessa, possa concludersi nel più felice dei modi per i lavoratori e le loro famiglie. Mi auguro anche che la politica tenga conto delle risorse e delle competenze migliori a sostegno di questa vertenza».