Il governo riscrive la norma che introduce la tassa sugli extraprofitti delle banche e mette in campo l'Antitrust che vigilerà affinché gli istituti non scarichino sui clienti il peso dell'imposta che dovranno pagare da quest'anno.


Un accordo di maggioranza, confluito in un emendamento del governo al dl Asset, che soddisfa appieno il vicepremier Antonio Tajani e il suo partito, tanto che Forza Italia ritirerà tutti gli emendamenti presentati. La tassa cambia ma non dovrebbe cambiare il suo gettito, stimato dal governo in poco meno di 3 miliardi. Troppo poco comunque per aiutare una manovra che si aggira sui 20-25 miliardi, e che non vuole toccare troppo il deficit proprio nell'anno in cui tornerà il Patto di Stabilità. Vecchio o nuovo che sarà, il vincolo di bilancio europeo già mette pressione al governo in vista della Nadef di giovedì, spingendolo a cercare altrove l'ossigeno necessario ai provvedimenti chiave, come quel taglio del cuneo fiscale che da solo ha bisogno di almeno dieci miliardi. E per raggiungere l'obiettivo, ogni strada è lecita: anche quella di un nuovo condono edilizio che il vicepremier Matteo Salvini mette sul piatto, scatenando l'ira dell'opposizione.

Con un mini-condono, spiega il vicepremier e ministro a Piacenza alla platea di Confedilizia, "lo Stato incassa e i cittadini possono tornare nella disponibilità piena del proprio bene", quindi invita ad "andare avanti con coraggio fino in fondo".