"Nel calcio di base è di attualità l'accoglienza, il mischiare diverse culture e provenienze". Lo ha detto Renzo Ulivieri, presidente dell'Associazione Italiana Allenatori Calcio, a Lamezia Terme, in occasione di un'iniziativa promossa nell'ambito della giornata mondiale del rifugiato.

"In questo nostro Paese - ha aggiunto Ulivieri - la politica ha fatto l'errore di affrontare questo tema in modo non umano perché se siamo umani la strada è solo quella dell'accoglienza.
Lo sport di base, invece, insegna ai giocatori ad essere squadra. Fare del bene è interesse comune".

Lo sport, ed in questo caso il calcio inteso dunque come strumento per la socializzazione ma anche per l'integrazione.

Nel corso dell'incontro è stato sottolineato ad esempio, quanto avvenuto per alcuni ragazzi che ora giocano in Germania, dove si sono ricongiunti alle famiglie. "Tutto ciò sfruttando - hanno sostenuto i responsabili della mediazione tra rifugiati e società dilettantistiche locali - il primo tesseramento avuto a Lamezia", o come avvenuto per i figli di "esponenti della criminalità organizzata, cui è stato confiscato il bene in cui hanno sede le nostre attività, trovati a giocare insieme ai nostri ragazzi, perché il calcio supera certi steccati".