Mondiali: Italia fuori, sopraffatta dalla Macedonia del Nord
Mentre le nazioni calcisticamente in salute discutono dell'opportunità di disputare i mondiali ogni biennio, l'Italia campione d'Europa si punisce con 12 anni perlomeno di astinenza, fallendo l'approdo a Qatar 2022 dopo aver mancato Russia 2018.
E' questo il responso di una serata paradossale e triste, nella quale gli azzurri perdono nel recupero, 90+2', 1-0 contro la Macedonia del Nord.
Stasera gli uomini di Mancini sono clamorosamente franati: un'ombra Barella, forse colpevole sul gol avversario Donnarumma, impalpabili Insigne e Immobile: ma a parte Verratti, lucido nelle verticalizzazioni, Berardi, perlomeno vivace, Bastoni attento e sicuro, tutti gli altri hanno giocato sotto ritmo beandosi dell'inutile possesso palla registrato.
Dalla scontata pressione iniziale azzurra sono scaturiti per mezz'ora continui corpo a corpo tra giocatori e carambole del pallone, ma neanche un tiro in porta perché i macedoni con grinta e diligenza interrompevano iniziative e linee di passaggio di Verratti e compagni.
Al 64' Mancini prova la mossa Raspadori: l'attaccante rileva Insigne, a lungo impalpabile. Nessun risultato concreto dalla sostituzione, e allora Roberto Mancini prova altri due innesti: Tonali al posto dello spento Barella, e Pellegrini a rilevare Immobile: raspadori passa a fare il centravanti in un tridente con Pellegrini a sinistra e Berardi a destra.
All'85' arriva una buona iniziativa di Emerson, che libera in area Pellegrini, sorpreso e capace solo di trasformare l'assist in un ulteriore appoggio, andato a vuoto. Al 90' Gianluca Mancini, alle prese con un crampo, lascia spazio a Chiellini, e Joao Pedro prende il posto di Berardi. Inutile: perché il fulmine di destro di Trajkovski illumina la notte siciliana dei macedoni.
"L'Europeo è stata la mia più grande gioia a livello professionale, quanto accaduto questa sera è la mia più grande delusione. Mi dispiace molto per i calciatori, a livello umano il mio affetto per loro è cresciuto ancora dopo stasera. La delusione ora è troppo grande per parlare di futuro". Queste le parole di Roberto Mancini subito dopo la gara.