Inquinamento e prodotti sbagliati, sempre più infiammazioni della pelle
Sempre più italiani soffrono di malattie infiammatorie della pelle, come dermatite atopica, acne e psoriasi.
Affiancare i cosmetici giusti alla terapia farmacologica può fare la differenza nel trattamento delle patologie.
A far luce sulla necessità di un intervento sinergico è il convegno 'L'accudimento cosmetico ecodermocompatibile nella patologia infiammatoria cutanea', organizzato domani a Roma dalla Scuola Dermatologica Sergio Chimenti e Skineco.
"Complici inquinamento ambientale, interferenti endocrini e l'uso di prodotti aggressivi, queste infiammazioni sono sempre più comuni nei Paesi occidentali", spiega la Prof.ssa Pucci Romano, Presidente Skineco, nel board scientifico dell'incontro in programma al TH Roma - Carpegna Palace Hotel.
Nel caso della dermatite atopica, per esempio, si assiste negli ultimi anni ad un incremento della malattia negli adulti pari al 5%. Ovvero circa 30 mila pazienti, più della metà donne', sottolinea la dermatologa.
Per diminuire la secchezza cutanea, alleviare il prurito e limitare gli episodi infiammatori, la cosmesi può essere di supporto, "ma i prodotti devono essere ecodermocompatibili, quindi che rispettino le esigenze della pelle e non facciano male all'ambiente", spiega la presidente di Skineco.
La conoscenza della formulazione del cosmetico usato, in questi casi, diventa indispensabile.
"Troppo spesso, come nel caso dell'acne, ci si affida a prodotti aggressivi. In generale - precisa- per migliorare il film idrolipidico compromesso, tipico di queste patologie, non basta l'idratazione.
I pazienti affetti da psioriasi, per esempio, possono arrivare ad applicare sulla propria pelle fino a 9 chili di crema l'anno, dimenticando spesso l'importanza di una corretta detersione".
Spetterà al convegno, il compito di "alfabetizzare la classe dermatologica sull'utilizzo corretto di una nuova cosmesi in sinergia coi trattamenti farmacologici".