“Mi stupiscono le affermazioni del Governatore f.f, Nino Spirlì, poco aderenti alla realtà e ingiustamente offensive nei confronti delle produzioni che hanno girato in questi ultimi anni in Calabria. Dichiarazioni stigmatizzate a livello nazionale dall’Italian Film Commission e dall’Anec (Associazione nazionale Esercenti Cinema)” pronta, dunque, la risposta di Giuseppe Citrigno ex Presidente della Calabria Film Commission e attualmente Presidente di Unindustria Calabria Sezione Cinema e Spettacolo, al Presidente della Regione che a margine della nomina del nuovo direttore della Fondazione, Santo Romano, così aveva dichiarato qualche giorno fa: “Basta stereotipi, ospiteremo produzioni sulla Calabria onesta”.

Citrigno non esita a controbattere: “Auguriamo buon lavoro al nuovo direttore e lo invitiamo ad avviare prontamente l’attività ordinaria da troppi mesi sospesa. Ci sono produzioni che attendono di essere saldate per progetti già girati e in uscita. Mi sento di difendere la qualità e il valore delle major che abbiamo ospitato. Grazie a loro abbiamo ricevuto riconoscimenti nazionali e internazionali e portato sul grande schermo l’immagine di una Calabria positiva e dall’immenso patrimonio storico e naturale.

Le parole di Citrigno


Su 43 opere prodotte in tre anni e mezzo (tra lungometraggi; corti; documentari, serie tv internazionali e nazionali e videoclip) abbiamo finanziato film di genere, fiction e opere prime dei nostri talenti. Nessuna di queste opere ha mitizzato o esaltato il fenomeno della ‘ndrangheta e ritratto una terra stereotipata – e aggiunge - Il Presidente dovrebbe informarsi meglio sulla recente storia della Fondazione che ho guidato negli ultimi tre anni e mezzo. Siamo reduci dalla prestigiosa Coppa Volpi 2020 a Pierfrancesco Favino, alla Mostra del Cinema di Venezia per il film “Padre Nostro” di Claudio Noce (racconto di formazione e generazionale).

In questi anni di attività abbiamo puntato su giovani autori emergenti ma dalle grandi potenzialità - spiega Citrigno – talenti come: Alessandro Grande ( già vincitore di un David di Donatello nel 2018 ora, la sua opera prima “Regina” è stato unico film italiano in concorso al Torino Film Festival 2020); Mario Vitale (ha appena concluso le riprese del suo “L’Afide e la formica” protagonista Beppe Fiorello); Aldo Iuliano (già vincitore di un Globo d’Oro pronto per l’uscita il suo primo lungometraggio “Space Monkeys”) e molti altri.

Giovani che stanno creando un vero e proprio nuovo filone autoriale del cinema italiano nato alle nostre latitudini. I loro film ritraggono la Calabria con gli occhi di chi l’ha vissuta e amata profondamente. Racconti di formazione liberi dai “cliché” di cui parla il Governatore e che stanno riscuotendo giudizi positivi, premi nazionali e internazionali.

Il nostro impegno è stato quello di creare una vera e propria scuderia di nuovi giovani sceneggiatori calabresi grazie ai fondi per la formazione previsti dalla Legge Cinema. Bandi che non sono stati più avviati dopo la nomina del Commissario straordinario. Un vero peccato! Solo attraverso l’alta formazione si possono creare nuove professionalità, autori capaci di narrare una Calabria diversa e aderente alla realtà - e continua - Abbiamo conquistato ben 4 David di Donatello! Due con “A’Ciambra” di Jonas Carpignano, premiato alla Quinzaine, a Cannes e candidato come film italiano all’Oscar. Miglior corto 2018 David di Donatello con il piccolo gioiello di Grande “Bismillah” e infine, Miglior Corto 2019 “Inverno” di Giulio Mastromauro. E ancora, un Nastro d’argento (migliore interprete femminile) per Il “Padre d’Italia” del reggino Fabio Mollo. Il corto “Penalty” (già Globo d’oro 2017) del talentuoso regista crotonese Aldo Iuliano ha conquistato al Festival di Venezia Premio I Love Gai promosso dalla SIAE. Così come “The Millionairs”, esordio alla regia di Claudio Santamaria, girato sul Pollino, ha ottenuto il premio Talento Creativo della SIAE – Citrigno continua a ripercorrere la storia della fondazione - In questi anni, siamo riusciti a intercettare grandi produzioni internazionali come la serie Fox “Trust” diretta dal premio Oscar Danny Boyle, serie tv di respiro mondiale e con un cast di star hollywoodiane. Così come la fortunata serie Sky “Il Miracolo” di Niccolò Ammaniti.

Parlare di ‘ndrangheta è necessario – e sottolinea – non possiamo nascondere che il malaffare sia un fenomeno che colpisce dritto al cuore la nostra bella terra e noi con il cinema abbiamo sostenuto due progetti che hanno lanciato un messaggio di lotta alla legalità.

Il docu-film su Rai 2 “Lo Squadrone” (sostenuto dall’Arma dei carabinieri) e l’ultimo successo di Giacomo Campiotti su Rai 1 “Liberi di Scegliere” (campione di ascolti in prima serata). A riprova dell’impegno e della scelta mirata su progetti educativi abbiamo ottenuto un Nastro d’Argento per la Legalità con “Aspromonte- La terra degli Ultimi” un film storico firmato da Mimmo Calopresti.

Ora, siamo in attesa dell’uscita di un vero e proprio blockbuster girato in Sila, location del secondo film di Gabriele Mainetti “Freaks Out” (un fantasy ambientato nella Seconda Guerra Mondiale) e l’opera di Michelangelo Frammartino “Il buco” ( in corsa al Festival di Cannes) che racconta l’impresa speleologica di un gruppo di scienziati nella Calabria degli anni ‘50 – Citrigno ci tiene poi a ricordare - Parallelamente alle ricadute economiche, dirette e indirette, legate al profilo connesso con le attività turistiche, il rafforzamento e consolidamento del comparto audiovisivo locale è stato baricentrico rispetto a tutte le attività della Film Commission.

Tra gli impegni della Fondazione creare indotto e lavoro per le maestranze del territorio e in questi tre anni l'obiettivo è stato raggiunto. Colgo l’occasione per ricordare al neo direttore Romano che è in sospeso il bando per le produzioni 2020 voluto dalla compianta Presidente Jole Santelli e che ho indetto, su sua richiesta, quando ero ancora in carica come presidente.

All’avviso pubblico avevano partecipato, qualche mese fa, ben 90 produzioni nazionali e internazionali. Oggi queste produzioni, per la maggior parte, hanno deciso di girare altrove – e conclude – Si tratta di un grave danno economico per le nostre maestranze, professionisti colpiti dalla crisi dovuta alla pandemia e che a tutt’oggi non vedono ripartire il settore in Calabria per un inspiegabile immobilismo della Fondazione”.