L’Ordine dei Medici di Reggio Calabria e provincia stigmatizza e denuncia l’ennesima aggressione ai danni di medici e personale sanitario, atti ingiustificabili di violenza questa volta perpetrati, pochi giorni addietro, ai danni dei medici volontari dell’hub vaccinale di Pellaro che in questi giorni si stanno prodigando, spendendosi gratuitamente, affinché tutta la popolazione del territorio completi la fase vaccinale. Episodio, quest’ultimo, che si somma all’aggressione avvenuta di recente all’interno del reparto di Chirurgia dell’ospedale di Locri nei riguardi del dirigente medico Francesco Rispoli da parte dei familiari di un paziente. E si tratta della quarta aggressione, dopo le tre subite dagli operatori del Pronto Soccorso dello stesso ospedale negli ultimi due mesi.
In particolare, per il grave episodio di Pellaro, la violenza, come sempre, è giunta inspiegabilmente con calci, pugni e minacce di morte dopo che un uomo di grossa stazza, che si reggeva con un bastone treppiedi, è stato invitato ad accomodarsi nell’apposita area, in attesa che alla moglie venisse somministrato il vaccino. Nonostante tutto, il grave episodio di violenza non ferma il gruppo di medici volontari di Pellaro che con grande spirito di abnegazione continuano e continueranno a vaccinare. Quello che chiedono, così come afferma il dottore Francesco Putortì dell’hub vaccinale di Pellaro e come anche auspica l’Ordine dei Medici, è solo una maggiore collaborazione da parte dei cittadini. “Il 99 per cento dei cittadini del territorio – ha affermato il dottore Putortì – ha grande fiducia per quanto riguarda la nostra attività. E lo spiacevole episodio non fermerà certo la nostra volontà di cooperare per il bene dei cittadini”.
L’Ordine dei Medici di Reggio Calabria e provincia, nell’esprimere piena solidarietà ai colleghi, sottolinea ancora una volta la necessità di intraprendere azioni idonee, adottando particolari misure per evitare che incresciosi episodi abbiano a ripetersi. Purtroppo, però, fatti di violenza continuano ad accadere a danno di chi lavora costantemente per salvare vite umane. Ecco perché l’Ordine chiede, rispetto a tutti gli episodi di violenza, che la Magistratura applichi la legge e sanzioni i soggetti resisi responsabili, oltre a dare ampia comunicazione dei provvedimenti adottati in modo tale che tutti sappiano bene le conseguenze a cui andranno incontro se dovessero macchiarsi di tali atti.