Reddito di cittadinanza, Occhiuto: "Non possono esistere italiani di Serie A e italiani di Serie B."
“Senza una vera formazione e senza strumenti per incrociare la domanda e l’offerta in alcune regioni come la mia sarà difficile creare nuova occupazione in 6/8 mesi . lo afferma in un’intervista al “Quotidiano del Sud" il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto - Il Reddito di cittadinanza, così com’è costruito è stato un clamoroso errore del Movimento 5 Stelle. Io ho solo invitato alla prudenza, perché un errore può essere cancellato soltanto con una soluzione che funzioni. Sono favorevole a prevedere che, dopo un solo rifiuto di un’opportunità lavorativa, venga revocato il sussidio, ma credo che prima di cancellarlo del tutto sia necessario intervenire sulla riforma del mercato del lavoro. Le parole del presidente Mattarella sono sagge e di buon senso. Non ho alcun pregiudizio nei confronti dell’autonomia differenziata, che anzi se fatta bene e con intelligenza potrebbe rappresentare anche un’opportunità per tante Regioni del Sud. Ma prima di parlare dell’articolo 116 della Costituzione – quello appunto che regola l’autonomia differenziata – vanno applicati gli articoli 117 e 119, ossia i Livelli essenziali delle prestazioni e la perequazione. I diritti sociali e civili devono essere uguali su tutto il territorio nazionale: non possono esistere italiani di Serie A e italiani di Serie B.
Non è facile quantificare quante risorse il Sud perda, di certo il finanziamento dei diritti sociali e civili attraverso la spesa storica rappresenta una grave ingiustizia. Faccio un esempio. Ipotizziamo che a Crotone ogni anno vengano spesi 100 mila euro per gli asili nido, e che a Bergamo ne venga invece impiegata la cifra di 1 milione di euro. Se l’anno successivo lo Stato aumentasse i finanziamenti del 10%, a Crotone andrebbero 110 mila euro e a Bergamo 1 milione e 100 mila euro: alla città calabrese 10 mila euro in più, a quella lombarda 100 mila euro in più. È palese che con questo sistema le differenze si acuiscono sempre di più.
Bisogna, invece, traslare il tutto in relazione ai fabbisogni standard, solo così possiamo accorciare il gap tra Nord e Sud. La priorità deve essere garantire a tutti gli stessi diritti sociali e civili. Nella nostra Carta fondamentale questi principi sono codificati come un obbligo, non come un’ipotesi. Dopo aver fatto questo, anche un istante dopo, possiamo parlare dell’autonomia differenziata che nella Costituzione è definita come possibilità.
Bisogna attuare tutto il Titolo V, partendo dai doveri dello Stato”.