Sono in tutto 19 le persone raggiunte da un'ordinanza di misura cautelare emessa dal gip del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Dda di Catanzaro.

I soggeti sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, corruzione, estorsione, consumata e tentata, intestazione fittizia di beni, rivelazione di segreti d’ufficio e turbativa d’asta.



Gli arresti sono stati effettuati in provincia di Catanzaro, precisamentenei comuni di Lamezia Terme, Nocera Terinese, Falerna e Conflenti, e nelle città di Aosta, Arezzo e Cosenza, dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Lamezia Terme, con il supporto dei comandi dell'Arma delle zone interessate e con lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori di Vibo Valentia.


Il provvedimento scaturisce da una prolungata attività investigativa, condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Lamezia Terme e del Comando Provinciale di Catanzaro, diretta e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro.







Le indagini scaturite poi nell'operazione denominata Alibante sono state avviate a seguito della presentazione, da parte di imprenditori lametini, di denunce relative a estorsioni che sarebbero state poste in essere da appartenenti alla cosca Bagalà, operante sulla zona costiera compresa tra i comuni di Nocera Terinese e Falerna.