Ieri 28 ottobre presso il Consiglio Regionale della Calabria, Sala Giuditta Levato, si è tenuta la  presentazione delle “Linee Guida dell’attività istituzionale del Garante Regionale Avv. Agostino Siviglia".
Quest’ultimo durante la prima relazione programmatica sulle carceri calabresi ha ribadito la necessità che la nostra Regione si dotasse di una figura di garanzia così delicata e importante anche perchè la situazione delle carceri e calabresi non desta molta tranquillità. All'incontro erano presenti il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, primo firmatario della legge regionale 1/2018 e il presidente della commissione Affari istituzionali Franco Sergio.

Il quale ha precisato: "È motivo di orgoglio poter partecipare a questa conferenza che ha lo scopo di tracciare le linee guida dell’attività istituzionale del Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale. Lo scopo della proposta di legge che ho presentato è quello di contribuire ad affontare con senso di umanità e giustizia le continue emergenze del settore carcerario e per garantire condizioni detentive dignitose. Individuare eventuali criticità e, in un rapporto di collaborazione con le autorità responsabili, trovare soluzioni per risolverle. Una legge che assicura il rispetto della Costituzione e delle Sue finalità, dello Statuto regionale e delle Convenzioni Europee ed Internazionali per la salvaguardia dei diritti umani delle persone detenute e di colore che sono sottoposte a misure limitative della libertà personale, favorendone anche il reinserimento nella società".

Nel corso della Conferenza si è evidenziata anche la presenza delle buone prassi che vanno consolidate: nel carcere di Arghillà dove da quattro anni i detenuti ormai svolgono, in maniera strutturata, attività di lavoro volontario gratuito nei confronti della collettività, nell'ottica della Giustizia riparativa. Secondo i dati riportati dal Garante Siviglia: al momento nei 12 istituti calabresi, a fronte di una capienza di 2713 posti, sono presenti 2.819 detenuti, 62 sono donne al momento ospitate fra l’istituto di Castrovillari e quello di Reggio Calabria San Pietro. Gli stranieri presenti sono 671 mentre a Rossano sono detenuti quelli accusati di terrorismo islamico.

La situazione è stata reputata dall’organismo regionale di vigilanza sui detenuti essere ai limiti del disallineamento tra il senso di umanità delle pene previste dalla Costituzione e l’articolo 3 della Convenzione dei Diritti umani rispetto trattamenti inumani e degradanti, per questo è necessario intervenire in tanti casi. L’assistenza sanitaria, all’esterno del carcere mostra i suoi problemi, all’interno del carcere si esaspera in maniera parossistica.

A conclusione della Conferenza di presentazione si è tenuta la quella dei garanti territoriali calabresi, alla quale oltre a Crotone ha preso parte anche il neo Garante Metropolitano di Reggio Calabria dott. Paolo Praticò.

Nella riunione di coordinamento si è avuto modo di trattare le tematiche specifiche di intervento sul sistema carceri, individuando tra l’altro  linee guida quali: il reinserimento socio lavorativo, l’assistenza sanitaria in carcere e nei luoghi di comunque privativi della libertà personale, l’individuazione del trattamento rieducativo col supporto di funzionari  giuridico- pedagocici e personale specializzato.
Il Garante comunale avv. Federico Ferraro, che ha rappresentato la Città di Crotone, ha aggiornato la Conferenza territoriale  sulle attività in corso presso l'Ufficio del garante comunale ed ha concertato con il Garante regionale alcune linee guida di intervento per future attività di impulso e reinserimento sociale nel mondo carceri.