Tre persone su dieci, nel mondo, non sono in grado di accedere ai servizi sanitari essenziali e quasi due miliardi di persone affrontano, per curarsi, una spesa catastrofica, "che porta spesso alla povertà intere famiglie".


 

A rilanciare l'allarme è l'Organizzazione mondiale della Sanità in vista della Giornata mondiale della Salute che si celebra il 7 aprile, insieme al 75/mo anniversario della fondazione dell'agenzia stessa, avvenuta nel 1948.

 

"Health For All", ovvero salute per tutti, è lo slogan della giornata che sintetizza l'obiettivo dell'Oms, quello di far sì che tutte le persone godano di buona salute e possano "ricevere i servizi sanitari essenziali in un mondo prospero e sostenibile".

 

Tuttavia, "la pandemia Covid-19, le crisi umanitarie e climatiche, uniti a problemi economici e guerre, hanno rallentato il percorso". Quindi, "ora i progressi devono essere accelerati", sottolinea l'Oms, ed "è il momento per i leader di agire per rispettare i loro impegni rispetto alla copertura sanitaria universale e per la società civile è il momento di ritenere i propri leader responsabili".

 

Il diritto alla salute, ricorda l'Oms, è un diritto umano fondamentale e "tutti devono avere accesso ai servizi sanitari di cui hanno bisogno quando e dove ne hanno bisogno senza difficoltà finanziarie".

 

Ma "il 30% della popolazione mondiale non è in grado di accedere ai servizi sanitari essenziali" e "quasi due miliardi di persone affrontano una spesa sanitaria catastrofica o itale da impoverirle completamente, con disuguaglianze significative che colpiscono soprattutto coloro che si trovano nei contesti più vulnerabili".