Sono 5 milioni 571 mila le persone in Italia che vivono in povertà assoluta pari al 9,4% della popolazione residente. Il dato più preoccupante è che circa il 7% di queste - quindi 390 mila individui - si è trovato in condizioni di povertà sanitaria. Ciò consiste nel chiedere aiuto ad una delle realtà assistenziali convenzionate con Banco Farmaceutico – riconducibile a 1.806 punti - per ricevere in modo gratuito farmaci e cure.
Per quanto il Servizio Sanitario Nazionale italiano sia strutturato in mariera universalistica, parte consistente della spesa farmaceutica resta a carico dei cittadini. Nel 2021 – infatti - il 43,5% cioè il 3,87 miliardi di euro della spesa farmaceutica è stata pagata dalle famiglie con profonde differenze tra le possibilità di quelle povere e quelle non povere.

È quanto emerge dal 10° Rapporto Donare per curare – Povertà Sanitaria e Donazione Farmaci realizzato con il contributo incondizionato di IBSA Farmaceutici e ABOCA da OPSan –
Una persona indigente – infatti - ha a disposizione un budget per la salute pari a soli 9,9 euro al mese, mentre una persona non povera ha a disposizione sei volte tanto, cioè 66,83 euro mensili.
Nel 2021 – inoltre - hanno cercato di ridurre le spese sanitarie oltre 10 milioni 899 mila persone di cui quasi 1 milione 884 mila persone in povertà assoluta. La rinuncia alle cure è stata praticata da 27 famiglie povere su 100 a fronte di 13 famiglie non povere su 100.