Apre una nuova pagina nel mondo del grano il sistema condiviso da tutta la filiera del grano duro-pasta, in grado di valutare in tempo reale la qualità e le quantità delle produzioni nazionali e individuare dei parametri condivisi e oggettivi di classificazione.

Un vero e proprio rating importante anche per la determinazione del prezzo e quindi della premialità. Si chiama 'Fruclass' ed è stato ideato dall'Università della Tuscia su imput delle associazioni firmatarie del protocollo d'intesa "Filiera grano duro-pasta di Qualità", ovvero Alleanza Cooperative Agroalimentari, Assosementi, Cia-Agricoltori Italiani, Compag, Confagricoltura, Copagri, Italmopa- Associazione Industriali Mugnai d'Italia e i pastai di Unione Italiana Food che lo hanno presentato oggi.

Tre anni di lavoro che hanno permesso per la prima volta in Italia la restituzione di uno spaccato territoriale dei risultati delle campagne granarie 2019, 2020 e 2021, grazie all'elaborazione dei conferimenti di oltre 70 centri di stoccaggio dislocati in tutta Italia e all'analisi dei dati di oltre 410 mila tonnellate di grano duro.

Il sistema, presentato oggi, si candida di fatto a vincere la sfida dell'aggregazione e dell'innovazione, mettendo in campo una metodologia di un vero e proprio rating delle produzioni. Positive le ripercussioni del sistema che a cascata tocca anche i consumatori.

Nei tre anni di sperimentazione è stata individuata per la qualità del grano una soglia di ingresso, definita da parametri fissi concertati tra tutta la filiera, ovvero il 13% di proteina e 78 kg/hl di peso specifico; è stato quindi elaborato un sistema di classificazione del grano di alta qualità ponderato sui risultati della singola annata.

Questo ha dimostrato che si può definire un riferimento nazionale con cui distinguere in modo oggettivo le classi di qualità e quotare la produzione italiana.