Giù le mani dal vino.

E' bastata una proposta lanciata sui social per scatenare la reazione a dir poco indignata non solo di tutta la filiera agroalimentare italiana ma anche di esponenti politici e di governo.

Il detonatore che ha fatto scoppiare la polemica è stato un tweet dello scienziato francese Serge Hercberg, considerato il padre del Nutriscore, ovvero il sistema di etichettatura nutrizionale che indica con una scala di colori e lettere la salubrità degli alimenti già adottato in Francia.

Un sistema fortemente contestato dagli operatori italiani dell'agroalimentare che è tra le ipotesi al vaglio della Commissione europea.

In un post Hercberg ha ripreso una proposta già emersa nel 2018 per bollare con la lettera F e il colore nero tutte le bevande alcoliche al fine di segnalarne la pericolosità ai consumatori.

Un'idea che per ora, secondo quanto accertato a Bruxelles, non è stata neanche presa in considerazione dalla Commissione. Ma tant'è.

Dopo le proteste di Matteo Salvini, la Lega è scesa in campo presentando un'interrogazione alla Commissione europea in cui le si chiede come valuti la proposta di un sistema 'a colore' di etichettatura nutrizionale che penalizzi ulteriormente i prodotti vitivinicoli alcolici.

E il sottosegretario alle politiche agricole Gian Marco Centinaio ha parlato del tentativo di 'criminalizzare' un intero settore.

Sulla stessa lunghezza d'onda Fratelli d'Italia. In una nota, Monica Ciaburro e Maria Cristina Caretta, rispettivamente segretario e capogruppo della commissione Agricoltura di Montecitorio, hanno sottolineato come la proposta dell'inventore del Nutriscore punti a "paragonare un Barolo DOCG al cibo spazzatura della più infima qualità: questa è l'ennesima follia ai danni di un settore che vale oltre 7 miliardi di euro di esportazioni".

Per la Coldiretti "si tratta di una conferma di quanto possa essere fuorviante il sistema a colori dell'etichetta NutriScore che - evidenzia l'associazione - potrebbe indurre in valutazioni errate sulla salubrità di un determinato prodotto, prescindendo dalle esigenze complessive di un individuo (dieta e stile di vita), dalla quantità e dalla frequenza di assunzione all'interno di un regime alimentare variegato ed equilibrato".

Anche per la Cia è grave il tentativo di classificare tutte le bevande alcoliche come pericolose e la Federvini ha espresso 'stupore e sconcerto' l'ipotesi avanzata dal padre del Nutriscore.

La raffica di critiche indirizzate al Nutriscore si è andata ad aggiungere alle preoccupazioni del settore per un'altra possibile criminalizzazione del vino che potrebbe arrivare da un'iniziativa che l'Europarlamento si appresa a varare per la lotta al cancro. Una preoccupazione basata su una distinzione non sufficiente, secondo molti osservatori, tra l'uso e l'abuso delle bevande alcoliche al fine di valutarne gli effetti sulla salute.

Per la Coldiretti "si tratta di una conferma di quanto possa essere fuorviante il sistema a colori dell'etichetta NutriScore che - evidenzia l'associazione - potrebbe indurre in valutazioni errate sulla salubrità di un determinato prodotto, prescindendo dalle esigenze complessive di un individuo (dieta e stile di vita), dalla quantità e dalla frequenza di assunzione all'interno di un regime alimentare variegato ed equilibrato".

Anche per la Cia è grave il tentativo di classificare tutte le bevande alcoliche come pericolose e la Federvini ha espresso 'stupore e sconcerto' l'ipotesi avanzata dal padre del Nutriscore.