Antonio Candido, detto Nino, ha conosciuto la morte. La piccola consolazione per tutti suoi cari è che l’Italia e soprattutto la sua città non dimenticheranno mai un uomo che ha dato la vita per gli altri. Nino Candido, il Vigile del Fuoco di Reggio Calabria morto ammazzato dalle bombe di Alessandria un anno dopo il matrimonio. L’esplosione che lo ha ucciso assieme ad altri due colleghi. Una distanza, quella di Alessandria da Reggio Calabria, lunga, ma azzerata dalla partecipazione e dalla commozione con cui le forze dell’ordine lo hanno voluto ricordare davanti al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Reggio Calabria, su Viale Europa.




Nino Candido, appena 32 anni sposato da appena un anno con Elena Barreca: è la vittima più giovane dell’esplosione a Quargnento, dove tre Vigili del Fuoco sono stati uccisi da un’esplosione che con ogni probabilità è stata di natura dolosa. Nino è cresciuto a Reggio, aveva frequentato il geometra Righi e poi si era trasferito in Piemonte, ad Alessandria, per motivi lavorativi. Un anno fa, a settembre, il matrimonio con la compagna di una vita, Elena Barreca, a Reggio. Adesso vivevano ad Albenga (Savona) insieme al loro inseparabile cane. Nino, appassionato di tatuaggi, Milan, basket e viaggi, ha seguito le orme del padre e ha fatto di tutto per diventare effettivo dei Vigili del Fuoco.

Sin dal lontano 2006 ha svolto servizio presso il Comando di Reggio Calabria come volontario. Nel settembre 2017, essendo stato assunto, aveva coronato il sogno della sua vita, quello di fare lo stesso mestiere del padre Angelo capo reparto dei Vigili del fuoco in servizio al distaccamento aeroportuale di Reggio Calabria. “I colleghi del Comando di Reggio si stringono attorno alla famiglia Candido” si legge in una nota del Comando. Nino stanotte è deceduto insieme agli esperti colleghi Matteo Gastaldo (46 anni) e Marco Triches (38 anni), mentre sono rimasti feriti il caposquadra dei Vigili del fuoco Giuliano Dodero, il vigile Luca Trombetta e il carabiniere Roberto Borlengo, trasportati negli ospedali di Alessandria e Asti.

Con ogni probabilità, sono morti in quello che è stato un vero e proprio attentato alle forze dell’ordine, nella notte che ha seguito le celebrazioni del 4 Novembre. Secondo le prime informazioni, infatti, una squadra di pompieri è intervenuta in seguito alla segnalazione di una fuga di gas a Quargneto, arrivata dopo la mezzanotte. Secondo alcuni testimoni c’era stata una piccola esplosione che aveva causato un incendio. Mentre l’intervento era in corso, intorno alle 2, c’è stata la deflagrazione e l’edificio è crollato. Due vigili del fuoco sono morti subito e il corpo di un terzo è stato recuperato ieri mattina.

In un edificio più basso attiguo a quello crollato sono state trovate altre due bombole di gas da cucina inesplose e gli inquirenti sospettano che possa essersi trattato di un atto doloso, forse con l’uso di un timer azionato a distanza. Le perplessità maggiori nascono dal fatto che l’edificio fosse disabitato e dalla dinamica dell’accaduto, con la segnalazione di una fuga di gas e la deflagrazione a intervento in corso. “In altre occasioni la casualità è subito evidente, stavolta è diverso e non si può escludere l’ipotesi dolosa“, ha riferito il comandante del Reparto operativo dei carabinieri di Alessandria, Giuseppe Di Fonzo. Testimoni hanno riferito di aver sentito un boato e poi le disperate urla di aiuto.

Il ritrovamento degli inneschi avvalora la pista dolosa seguita dagli inquirenti. Dolore e cordoglio per la morte dei vigili del fuoco sono stati espressi dalle massime autorità dello Stato. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un messaggio al prefetto Salvatore Mulas, capo Dipartimento dei Vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, ha scritto: “Ho appreso con profonda tristezza la notizia del decesso, durante un intervento in provincia di Alessandria, dei Vigili del Fuoco Antonino Candido, Marco Triches e Matteo Gastaldo. In questa dolorosa circostanza desidero esprimere a lei e al Corpo nazionale dei Vigili del fuoco la mia solidale vicinanza, rinnovando il profondo sentimento di fiducia e di riconoscenza per la generosa dedizione al servizio della collettività. La prego di far pervenire ai familiari le espressioni della mia commossa partecipazione al loro cordoglio e ai Vigili del fuoco feriti gli auguri di pronta guarigione“.