“Lo scorso 20 novembre abbiamo celebrato il trentennale dell’approvazione da parte delle Nazioni Unite della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza: dalla sua adozione ad oggi, nel mondo sono stati compiuti progressi straordinari a favore della salute di mamme e bambini;dal 1990 ad oggi si è dimezzata la mortalità dei bambini al di sotto dei 15 anni di età, mentre il tasso di mortalità materna è diminuito del 38% principalmente grazie ad un maggiore accesso a servizi sanitari di qualità e a costi accessibili. Eppure, molte sfide devono ancora essere affrontate: almeno 1 bambino su 3 di età inferiore ai 5 anni è denutrito o in sovrappeso; solo il 42% dei bambini sotto i 6 mesi di vita viene allattato in via esclusiva.

Quando si parla di malnutrizione il nostro immaginario ci porta a pensare a situazioni legate ai Paesi più poveri del mondo. Tuttavia, come sappiamo, malnutrizione non significa solo non avere da mangiare a sufficienza, ma anche mangiare in modo errato o malsano. Sovrappeso e obesità nell’infanzia e nell’adolescenza sono in aumento in tutti i continenti, compresa l’Africa.

Nel mondo, 40 milioni di bambini sopra i 5 anni sonoin sovrappeso o obesi. In base ai più recenti dati ISTAT, anche in Italia vi sono oltre 2 milioni di bambini e adolescenti compresi nella fascia di età tra i 3 e i 17 anni che sono in sovrappeso. L’Italia è al terzo posto tra i Paesi europei per percentuale di bambini obesi tra i 7 e gli 8 anni di età con un rapporto di 1 bambino su 8 e di soggetti con eccesso ponderale pari al 20,6%. L’eccesso di peso tra i minorenni aumenta significativamente passando da Nord a Sud con percentuali particolarmente elevate in Campania (44,1%), Calabria (41,4%) e Sicilia (35,3%), secondo i dati 2016dell’Istituto Superiore di Sanità su bambini tra 3 e 17 anni.

La Calabriaviene ad occupare, purtroppo, il secondo posto nella graduatoria nazionale e questo deve essere uno stimolo per prendere quanto prima adeguati provvedimenti, visti i noti fattori di rischio attuali e potenziali che si accompagnano all’eccesso ponderale.

È dunque fondamentale al riguardo migliorare l’educazione alimentare dei bambini e delle loro famiglie incentivando stili di vita non sedentari ed investendo altresì sulla sicurezza alimentare.

Una corretta alimentazione e corretti stili di vita iniziano sin dai primi giorni di vita. La promozione, la protezione e il sostegno dell’allattamentoin via esclusiva durante i primi sei mesi di vita e, successivamente, anche fino ai 2 anni di età del bambino, sono considerati dall’UNICEF e dall’OMS tra gli interventi di salute pubblica più rilevanti in termini di efficacia e di rapporto costi/benefici.Per questo l’UNICEF da anni porta avanti anche in Italia il Programma internazionale “Insieme per l’Allattamento”finalizzato a diffondere la cultura dell’allattamento e garantire a tutti i bambini una nutrizione adeguata e il miglior inizio di vita possibile.

Tra vecchie e nuove sfide l’UNICEF è in prima linea, in Italia e nel mondo, attraverso programmi e interventi che, negli anni, hanno fatto la differenza per generazioni di bambine e bambini, ragazze e ragazzi”.

Il Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo interviene oggi alla cerimonia di apertura del 9th Joint Meeting in Pediatria e Medicina dell’Adolescenza, organizzato dall’associazione ACSA&STE Onlus, in collaborazione con le società scientifiche MAGAM (Mediterranean and Middle East ActionGroup of Adolescent Medicine), SEMA (Sociedad Espanola de Medicinade la Adolescencia) e con il patrocinio di altre società scientifiche.