Cosenza sceglie Achille Lauro e perde la donazione di Gigi D’Agostino: un’occasione sprecata.
Cosenza sceglie Achille Lauro per Capodanno, ma rinuncia alla donazione di Gigi D’Agostino all’ospedale Annunziata: un’occasione irripetibile sprecata.
Cosenza saluterà il 2025 con Achille Lauro, ma a quale prezzo? La città ha detto no – o meglio, ha tardato a dire sì – a una proposta irripetibile che avrebbe unito intrattenimento e beneficenza: Gigi D’Agostino, uno dei più celebri deejay al mondo, aveva espresso il desiderio di esibirsi la notte di Capodanno, devolvendo l’intero compenso di circa 170.000 euro all’ospedale Annunziata. Una proposta di questo calibro non si vede tutti i giorni, ma il Comune ha lasciato sfumare l’opportunità.
Un’offerta irripetibile
L’offerta di D’Agostino non era solo un regalo per i fan della musica dance, ma una vera e propria benedizione per l’ospedale Annunziata di Cosenza, spesso al centro di polemiche per carenze strutturali e finanziarie. Il deejay, che negli ultimi decenni ha fatto ballare milioni di persone in tutto il mondo, aveva messo sul piatto una donazione che avrebbe potuto rappresentare un importante sostegno per la sanità locale.
Ma nonostante l’entusiasmo iniziale per questa possibilità, la decisione del Comune è stata di optare per Achille Lauro, lasciando così cadere nel vuoto un’occasione di coniugare cultura e solidarietà.
Perché scegliere Lauro e non D’Agostino?
La risposta sta, apparentemente, nelle perplessità di alcuni sulla scelta di un deejay anziché di un cantante tradizionale. La tradizione del “concertone” di Capodanno ha forse pesato più di quanto avrebbe dovuto: con D’Agostino alla consolle, molti temevano di perdere la tipica formula del concerto live. E così, tra indecisioni e tentativi di trovare risorse esterne per un evento che includesse entrambi gli artisti, l’occasione è sfumata.
Un errore che lascia l’amaro in bocca
Questa decisione solleva non poche domande sulla gestione delle opportunità da parte del Comune di Cosenza. In un momento in cui la città e le sue infrastrutture, soprattutto sanitarie, avrebbero potuto beneficiare di un contributo economico così significativo, si è preferito puntare su un evento che segue uno schema tradizionale, perdendo di vista l’impatto reale che una scelta diversa avrebbe avuto sulla comunità.
Il Capodanno che poteva essere
Immaginate una notte di Capodanno in cui Cosenza non solo si distingue per la qualità del suo evento, ma diventa anche un esempio di solidarietà e visione. Gigi D’Agostino alla consolle avrebbe portato la città al centro dell’attenzione nazionale, non solo per l’intrattenimento, ma anche per il messaggio di generosità e impegno sociale. Invece, l’evento si riduce a un Capodanno come tanti altri, con la sola differenza che, questa volta, lascia dietro di sé un’occasione mancata.
Una riflessione necessaria
Cosenza non può permettersi di perdere altre opportunità come questa. La scelta di rinunciare a D’Agostino per Lauro non è solo un errore strategico, ma un simbolo di una visione limitata, incapace di cogliere il potenziale delle iniziative che potrebbero fare davvero la differenza per il territorio. Speriamo che questa lezione serva per il futuro, perché le buone idee e le grandi occasioni non bussano due volte.