Vino e castagne per San Martino
Vino e castagne per San Martino

San Martino, l'inizio dell'inverno

“A San Martino ogni mosto è vino”: un proverbio entrato ormai nella tradizione linguistica italiana e che celebra il famoso San Martino di Tours, vescovo del 371 d.C noto per la sua generosità e il suo impegno verso i bisognosi. Il  giorno prescelto è quello dell'11 novembre che, secondo i costumi nazionalpopolari, è anche la data che segna - ufficiosamente - il passaggio dall'autunno all'inverno.

La celebrazione dei frutti della terra

In molte zone dell'Italia, infatti, le celebrazioni di San Martino segnano la fine della stagione agricola e l'inizio di quella invernale. La correlazione tra questo santo e le attività contadine - quasi a rievocare quegli stessi paesaggi rurali tanto frequentati dal Santo - si manifesta non solo nella vendemmia ma anche nel ciclo di vita economica delle campagne. La tradizione di assaporare il primo vino novello, che coincide con la festività, diventa un modo per celebrare il raccolto e l'abbondanza, sottolineando l'importanza di San Martino come patrono dei vignaioli.

L'estate di San Martino

Le fiere di bestiame che si tenevano in questo periodo erano occasioni cruciali per lo scambio non solo di animali, ma anche di esperienze e conoscenze tra agricoltori, mantenendo vive le pratiche di un tempo. L'"Estate di San Martino" è un ulteriore richiamo alla connessione profonda con la natura; giornate di bel tempo in un periodo solitamente grigio e freddo sembrano quasi un dono, un'ultima parentesi prima dell'arrivo dell'inverno.

Festa San Martino

Il vino spillato come buon augurio

Il culto di San Martino, quindi, non è solo una celebrazione religiosa ma anche un rito collettivo che affonda le radici nella vita quotidiana delle persone, nella loro cultura e nelle loro tradizioni. È un momento di festa, di comunità e di rinnovamento, che continua a essere vissuto e celebrato in molte regioni, mantenendo viva la memoria di un'epoca in cui la vita era intimamente legata al ciclo delle stagioni e al lavoro nei campi. 

Per tale ragione, è tradizione consumare un buon bicchiere di vino novello, che viene spillato proprio in onore del santo, e piatti tipici che variano in base alle regioni di provenienza: le caldarroste in primis, ma anche vari tipi di carne, in particolare il maiale, che viene preparato in diverse ricette.

San Martino in Calabria

Celebrare San Martino in Calabria significa recuperare quegli antichi sapori - e saperi - che affondano le radici nelle feste solenni di una volta, impregnate di tradizioni. L'11 Novembre, dunque, non è solo un momento di festa, ma rappresenta anche un importante rito di condivisione e convivialità. Nella nostra regione, come nel resto dell'Italia, a farla da padrona è l'assaggio del vino novello, fresco e fruttato, che rappresenta il culmine ed è simbolo del duro lavoro dei contadini e della generosità della terra calabrese.

In molte comunità, soprattutto nei paesini che costellano l'Aspromonte, è consuetudine organizzare feste e sagre dedicate a questo prodotto, con musica, danze e attività per i bambini, creando un'atmosfera di gioia e appartenenza. Inoltre, il vino novello è spesso accompagnato da storie e leggende locali, tramandate da generazione a generazione.

Pitte di San Martino

La Pitta di San Martino

Ed è proprio nei paesini aspromontani che nasce il dolce tipico della festa, la “Pitta di San Martino”, la cui preparazione è un vero e proprio rito che coinvolge l'intera famiglia. La pasta, generalmente morbida e fragrante, viene lavorata con cura, mentre gli ingredienti come le mandorle, l'uvetta e i fichi secchi non solo arricchiscono il sapore ma simboleggiano anche un legame con la terra e le tradizioni locali. Il dolce, buonissimo nella sua semplicità, si accompagna ai vini locali, al profumo delle castagne perdurando fino a Natale dove, ancora una volta, verrà riproposto sulle tavole dei calabresi.