Un Nord bersagliato da piogge portate da correnti atlantiche cariche di umidità e un Sud lasciato libero da quelle stesse correnti, che non riescono a raggiungerlo, mentre le temperature sono ovunque più alte della media.




E' questa la situazione meteorologica nella quale si trova attualmente l'Italia e che, secondo gli esperti, dopo la tregua di oggi potrà riproporsi nei prossimi giorni con le stesse modalità, e con piogge che andranno a colpire fiumi e laghi nei quali il livello dell'acqua è già alto.

 

"Questo periodo dell'anno è caratterizzato dalle correnti atlantiche: depressioni che si approfondiscono sul Nord Europa e che si spingono sul Mediterraneo", osserva Silvio Davolio dell'Istituto di Scienze dell'atmosfera e del clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

 

L'origine delle correnti cariche di umidità è nella zona di bassa pressione che sulle isole britanniche sta generando cicloni destinati a intensificarsi.

 

Le propaggini meridionali di questa zona di bassa pressione atmosferica "non si approfondiscono dentro il Mediterraneo, nè si stanno formando cicloni mediterranei", osserva l'esperto del Cnr-Isac.

 

Dopo essere entrate da Ovest attraverso lo stretto di Gibilterra, infatti, le correnti atlantiche cariche di umidità risalgono fino a raggiungere l'Italia nella zona degli Appennini compresa fra Toscana settentrionale, Emilia Romagna e Liguria.

"La penetrazione di una saccatura legata a una perturbazione atlantica è un fenomeno tipico del periodo fra ottobre e novembre", osserva Lorenzo Giovannini, docente di Meteorologia dell'Università di Trento.

 

"Nonostante si tratti di una situazione normale come tipo di fenomeno, indubbiamente quello del 30 ottobre è stato un evento autunnale molto intenso", ha aggiunto.

 

In particolare, "i danni nella provincia di Parma sono stati dovuti a bande convettive molto stazionarie, legate all'orografia dell'Appennino fra Toscana, Liguria, e che hanno scaricato nella stessa zona precipitazioni molto intense, provocando danni".

La situazione "è destinata a ripetersi nei prossimi giorni", osservano entrambi gli esperti. "Nella notte fra giovedì e venerdì è prevista una perturbazione simile sulle stesse zone" e, prosegue Giovannini, "non si possono escludere problemi idrogeologici poiché i suoli sono saturi e i livelli dei fiumi hanno già subito un'ondata di piena".

 

Anche per Davolio le caratteristiche della situazione meteorologica sono tali che le criticità continueranno a riguardare le stesse regioni già colpite "a fasi altalenanti, nelle quali un giorno maltempo si alterna a una pausa, a seconda della frequenza dei cicloni che generano le correnti umide".