Le azioni poste in essere dal Consorzio del Cedro di Calabria sono il risultato atteso di anni di intenso lavoro svolto in sinergia con le migliori menti operanti nel meridione d’Italia, e a tal proposito mi corre l’obbligo di ricordare, con profonda stima e affetto, Giovanni Sindona, Professore Ordinario di Chimica Organica presso il Dipartimento di Chimica e Tecnologie Chimiche dell’Università della Calabria, ovvero uno tra i primi diffusori della spettrometria di massa nel nostro Paese.

Giovanni Sindona era molto legato alla Calabria, anche per le enormi potenzialità legate al sistema territoriale e delle produzioni agro-alimentari d’eccellenza come l’olivo, i tradizionali agrumi ed il Cedro, soprattutto per le implicazioni di carattere socio-economico e culturale, che scaturiscono dal suo inscindibile legame con la cultura ebraica. Appassionato sostenitore del Protocollo di Nagoya sulla salvaguardia della biodiversità, il Prof. Sindona ha sempre sostenuto l’applicazione delle linee guida di questo importante protocollo che costituisce ancora oggi una moderna chiave di lettura, in termini di opportunità, per le piccole comunità rurali come quelle della Riviera dei Cedri, depositarie di conoscenze millenarie, soprattutto per ciò che concerne le pratiche colturali e di allevamento che si sposano in completa armonia con la tutela dell’ambiente e del paesaggio rurale.

Studioso e affermato esperto a livello scientifico, ha ricoperto ruoli di eccellenza in ambito accademico ed in prestigiosi organismi internazionali, si è adoperato molto per trasferire le sue conoscenze attraverso lavori di progettazione finalizzati alla tutela e alla certificazione d’origine (tracciabilità e rintracciabilità), mediante l’applicazione di metodologie high-tech validate da lui in persona assieme ai collaboratori del Laboratorio QUASIORA dell’UNICAL. Sulla stessa linea ritroviamo le scoperte relative ai flavonoidi presenti nel succo di bergamotto, aventi proprietà anticolesterolemiche, divenute oggetto di studi successivi sui modelli animali ed epidemiologici.

Tale approccio, sviluppato a vantaggio di diverse produzioni agro-alimentari calabresi, è stato alla base della collaborazione con il Consorzio del Cedro di Calabria, concretizzatasi in attività volte alla certificazione d’origine e alla valorizzazione del Cedro e dei suoi derivati, in un’ottica di tutela del territorio e di rilancio della filiera cedricola, come la misura 16.2.1, da poco approvata, riguardante, appunto, la tracciabilità del Cedro e la produzione di un estratto naturale da impiegare in ambito gastronomico e cosmetico. Progetto pilota sviluppatosi grazie al lavoro sinergico con il CNR-ISPA di Bari, nella persona del Dott. Leonardo Caputo, e che gode tutt’ora, grazie all’attività di ricerca del Prof. Sindona, dell’importante collaborazione con il Prof. Leonardo Di Donna del Dipartimento di Chimica e Tecnologie Chimiche dell’UNICAL.

Oltre al ricordo resta, dunque, viva la sua presenza all’interno dei nostri progetti attuali e futuri. Il suo straordinario contributo, certamente attraverso il lavoro dei suoi validissimi allievi, sarà fonte inesauribile di nuove opportunità di studio e ricerca sul Cedro. Se oggi la cedricoltura parla un linguaggio universale lo deve a un lavoro che parte da lontano…