Riceviamo e pubblichiamo


Seppur apprezzabile che anche in Calabria si comincino ad affrontare le questioni politiche con l’evidenza dei dati, la loro interpretazione e narrazione non può essere parziale o peggio di manipolata.

 

I dati relativi al reclutamento del personale in ambito sanitario, ed in generale della PA, sono facilmente accessibili attraverso il sito della Ragioneria dello Stato denominato “OpenBDAP”.

 

I dati vengono caricati sulla piattaforma solo quando sono definitivi, pertanto al momento si fermano al 2021.

Tuttavia, ciò è già sufficiente per osservare che nelle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere della Calabria nel 2019 ci sono state 1.246 assunzioni di cui 198 medici e 295 infermieri, nel 2020 1.349 assunzioni di cui 192 medici e 454 infermieri e nel 2021 1.525 assunzioni di cui 262 medici e 499 infermieri.

 

Pertanto, le 2.191 assunzioni tra gennaio 2022 ed aprile 2023 (16 mesi) sono assolutamente in linea con l’andamento del recente passato, non costituiscono perciò un risultato straordinario.

 

 

Il personale in dote al Sistema Sanitario Regionale calabrese è estremamente sottodimensionato in rapporto alla media italiana, ciò, come noto, è tra le principali criticità che ostacolano l’attuazione dei Livelli Essenziali di.

 

Servirebbe davvero un piano straordinario per adeguare quantitativamente e qualitativamente il personale del SSR, iniziando in maniera retrospettiva a riparare i danni causati dal blocco totale delle assunzioni attuatosi tra il 2011 ed il 2014.

 

Non c’è struttura sanitaria operante sul territorio regionale che possa definirsi in linea con il proprio fabbisogno di personale.

 

A ciò si aggiunge la sfida del PNRR: dovrà essere messa in piedi da zero l’intera rete di assistenza territoriale composta dalle Case di Comunità, dagli Ospedali di Comunità e dalle Centrali Operative Territoriali.

 

In tutto sono previste più di 100 nuove strutture che richiederanno quasi un migliaio di nuove unità di personale tra infermieri, medici, OSS e personale amministrativo.

 

La narrazione della Calabria Straordinaria deve purtroppo fare i conti con la realtà dei dati. Come per esempio le tempistiche delle assunzioni: negli ultimi 3 anni l’ASP di Cosenza ha impiegato in media quasi mille giorni per espletare le procedure concorsuali avviate.

 

Tuttavia, la maggior parte delle procedure concorsuali tra il 2021 ed 2023 restano ancora ferme alla pubblicazione del bando.

 

Comunicare l’ordinario in maniera straordinaria è pericoloso, anche politicamente, in quanto i cittadini che osservano quotidianamente lo stato in cui la sanità pubblica calabrese è ridotta non avranno difficoltà a farsi un’idea.

 

Difficilmente chi frequenta gli ospedali e le altre strutture di cura potrà essere d’accordo con il fatto che si siano registrati miglioramenti nell’ultimo anno e mezzo. Ben vengano le “operazioni verità”, ma che non siano mezze verità.

 

Enrico Tricanico