Tamponi anche per i vaccinati per accedere ai locali al chiuso o ai grandi eventi. Mascherina obbligatoria all’aperto. E durata del green pass ridotta.

 

 

 

 

Sono le ipotesi che verranno discusse il 23 dicembre dalla Cabina di regia con il premier Mario Draghi a palazzo Chigi. La variante Omicron anche in Italia è sotto i riflettori e – sebbene i numeri non siano paragonabili a quelli di paesi che registrano contagi record – l’appuntamento del 23 dicembre è necessario a ridosso vacanze di Natale che saranno caratterizzate da viaggi, riunioni familiari, feste nei ristoranti e nei locali.

E’ difficile ipotizzare una stretta già da Natale, visto che il 25 dicembre cade a sole 48 ore dalla riunione. E’ più probabile che l’eventuale svolta arrivi per il resto delle festività. In ogni caso, saranno i dati a dettare la linea. Qualsiasi eventuale misura, specificano fonti di governo all’Adnkronos, “verrà valutata sulla base degli ultimi dati aggiornati”.

Restano fondamentali le raccomandazioni date finora, di iniziare o completare il ciclo vaccinale anche con la terza dose, di usare la mascherina quando indicato e di seguire le misure individuali e collettive per ridurre al minimo la diffusione del virus”.

Dagli esperti, in vista dell’eventuale stretta, arrivano sollecitazioni che fanno riferimento a misure drastiche. Omicron “è già arrivata e si diffonderà, dobbiamo trovare dei modi per mitigare e diluire l’impatto sulla curva dei contagi e assorbire al meglio le conseguenze, per questo tutti gli interventi possono aiutare e anche un lockdown ci permetterebbe di gestire meglio l’impatto.

 

 

 

 

 

Capisco che non è facile ma dobbiamo essere flessibili”, diceall’Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco, docente della Statale di Milano.

Il professor Matteo Bassetti punterebbe invece sull’obbligo vaccinale per gli over 40. “L’obbligo vaccinale per tutti è l’extrema ratio, ma abbiamo circa 6 milioni di persone non vaccinate e che ormai non lo faranno”, dice all’Adnkronos Salute il direttore della Clinica di malattie infettive all’ospedale Policlinico San Martino di Genova.

C’è anche un’altra ipotesi sul tavolo. Ed è quella di riportare in auge il coprifuoco alle ore 23 per tutto il periodo delle festività. Ma si tratta di un’idea ancora senza decisioni.

E costituirebbe un clamoroso passo indietro rispetto alla linea delle riaperture promulgata da ampi settori della maggioranza che tiene in piedi il governo.