Bollette a rischio rincaro, il Governo a lavoro per evitarlo
Il rischio di rincari sulle bollette si annida nell'ultima bozza del decreto Milleproroghe.
Mentre il Senato a fatica completa l'approvazione della manovra, in cui 21 miliardi su 35 sono stanziati contro il caro energia soprattutto per i prossimi tre mesi, nel decreto varato una settimana fa dal Consiglio dei ministri potrebbe entrare una misura che avvicina al capolinea la tregua fra fornitori e clienti, sancita la scorsa estate dal governo Draghi.
Se fosse confermata nel testo definitivo, che a breve sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, da una parte verrebbe prolungata di altri due mesi, fino a giugno 2023, la sospensione delle modifiche unilaterali ai contratti di luce e gas.
Dall'altra, si introdurrebbe una novità: la sospensione non si applicherebbe più ai rinnovi di quelli in scadenza, e quindi le società fornitrici potrebbero modificare le condizioni generali sul prezzo rispettando il preavviso di tre mesi.
Tutto è, però, ancora in bilico: secondo fonti governative, la misura è ancora sottoposta a valutazioni politiche del governo e tecniche del Mef. L'ipotesi di rivedere la sospensione introdotta ad agosto dal dl Aiuti bis, arriva dopo un duplice e contrastante intervento sulla materia, da parte di Antitrust e Consiglio di Stato, anche alla luce del pressing degli operatori dell'energia.
L'Autorità garante della concorrenza aveva acceso un faro sugli aumenti di prezzi subiti in modo ingiustificato, in violazione proprio di quella sospensione, da parte di oltre 2,6 milioni fra i circa 7,5 milioni di consumatori, condomini e microimprese interessati dalle comunicazioni di variazione delle condizioni economiche.
Al termine dell'istruttoria, l'Authority a ottobre ha stoppato le principali società fornitrici di luce e gas naturale sul mercato libero, che rappresentano circa l'80% dell'offerta. Una di queste, Iren, ha impugnato i provvedimenti davanti al Consiglio di Stato, che il 22 dicembre ha annullato la sospensiva dell'Antitrust.
Una decisione foriera di caos, denunciava nei giorni scorsi Assoutenti: "Milioni di famiglie hanno firmato nel 2020 e 2021 contratti di forniture a prezzo bloccato che si avviano ora alla loro naturale scadenza, e potrebbero subire ora un abnorme aumento delle tariffe".
Alla luce della bozza, è uno scenario denunciato anche dai Verdi, che definiscono "scellerato" il governo. "Siamo pronti a presentare i nostri emendamenti per fermare i rincari anche in via retroattiva", avverte il co-portavoce di Europa verde Angelo Bonelli: "Le società energetiche che distribuiscono e vendono gas ed elettricità hanno conseguito extra utili per 50 miliardi di euro e, con la compiacenza del governo italiano, vogliono continuare a realizzarli modificando i contratti per aumentare le tariffe.
La Camera, con un emendamento alla manovra, ha ridotto la platea dei soggetti su cui si applica la tassazione straordinaria sugli extraprofitti, limitandola alle società con almeno il 75% dei ricavi dall'energia, con un minor gettito stimato di circa 18,2 milioni di euro per il 2023.
Fra le misure nel capitolo energia, fra l'altro, ci sono il rafforzamento del bonus luce con la soglia Isee aumentata da 12mila a 15mila euro, il credito di imposta per le imprese energivore, l'Iva ridotta dal 22% al 5% per il metano e il teleriscaldamento.
Molte delle misure nella legge di bilancio sono previste o prorogate solo per il primo trimestre del prossimo anno. Un inverno relativamente mite sta favorendo le famiglie e si attendono gli effetti del price cap definito a livello europeo, ma il pagamento delle bollette per i più bisognosi si farà sentire "in modo drammatico dopo l'inverno", sottolinea la Caritas ambrosiana. Se la situazione lo richiederà, è la linea ribadita dal governo in queste settimane, si adotteranno nuove misure contro il caro-energia.
Mentre il Senato a fatica completa l'approvazione della manovra, in cui 21 miliardi su 35 sono stanziati contro il caro energia soprattutto per i prossimi tre mesi, nel decreto varato una settimana fa dal Consiglio dei ministri potrebbe entrare una misura che avvicina al capolinea la tregua fra fornitori e clienti, sancita la scorsa estate dal governo Draghi.
Se fosse confermata nel testo definitivo, che a breve sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, da una parte verrebbe prolungata di altri due mesi, fino a giugno 2023, la sospensione delle modifiche unilaterali ai contratti di luce e gas.
Dall'altra, si introdurrebbe una novità: la sospensione non si applicherebbe più ai rinnovi di quelli in scadenza, e quindi le società fornitrici potrebbero modificare le condizioni generali sul prezzo rispettando il preavviso di tre mesi.
Tutto è, però, ancora in bilico: secondo fonti governative, la misura è ancora sottoposta a valutazioni politiche del governo e tecniche del Mef. L'ipotesi di rivedere la sospensione introdotta ad agosto dal dl Aiuti bis, arriva dopo un duplice e contrastante intervento sulla materia, da parte di Antitrust e Consiglio di Stato, anche alla luce del pressing degli operatori dell'energia.
L'Autorità garante della concorrenza aveva acceso un faro sugli aumenti di prezzi subiti in modo ingiustificato, in violazione proprio di quella sospensione, da parte di oltre 2,6 milioni fra i circa 7,5 milioni di consumatori, condomini e microimprese interessati dalle comunicazioni di variazione delle condizioni economiche.
Al termine dell'istruttoria, l'Authority a ottobre ha stoppato le principali società fornitrici di luce e gas naturale sul mercato libero, che rappresentano circa l'80% dell'offerta. Una di queste, Iren, ha impugnato i provvedimenti davanti al Consiglio di Stato, che il 22 dicembre ha annullato la sospensiva dell'Antitrust.
Una decisione foriera di caos, denunciava nei giorni scorsi Assoutenti: "Milioni di famiglie hanno firmato nel 2020 e 2021 contratti di forniture a prezzo bloccato che si avviano ora alla loro naturale scadenza, e potrebbero subire ora un abnorme aumento delle tariffe".
Alla luce della bozza, è uno scenario denunciato anche dai Verdi, che definiscono "scellerato" il governo. "Siamo pronti a presentare i nostri emendamenti per fermare i rincari anche in via retroattiva", avverte il co-portavoce di Europa verde Angelo Bonelli: "Le società energetiche che distribuiscono e vendono gas ed elettricità hanno conseguito extra utili per 50 miliardi di euro e, con la compiacenza del governo italiano, vogliono continuare a realizzarli modificando i contratti per aumentare le tariffe.
La Camera, con un emendamento alla manovra, ha ridotto la platea dei soggetti su cui si applica la tassazione straordinaria sugli extraprofitti, limitandola alle società con almeno il 75% dei ricavi dall'energia, con un minor gettito stimato di circa 18,2 milioni di euro per il 2023.
Fra le misure nel capitolo energia, fra l'altro, ci sono il rafforzamento del bonus luce con la soglia Isee aumentata da 12mila a 15mila euro, il credito di imposta per le imprese energivore, l'Iva ridotta dal 22% al 5% per il metano e il teleriscaldamento.
Molte delle misure nella legge di bilancio sono previste o prorogate solo per il primo trimestre del prossimo anno. Un inverno relativamente mite sta favorendo le famiglie e si attendono gli effetti del price cap definito a livello europeo, ma il pagamento delle bollette per i più bisognosi si farà sentire "in modo drammatico dopo l'inverno", sottolinea la Caritas ambrosiana. Se la situazione lo richiederà, è la linea ribadita dal governo in queste settimane, si adotteranno nuove misure contro il caro-energia.